Minuto 61. Si giocano i quarti di finale di Europa League ed il Napoli è ormai ad un passo dal baratro: Carlo Ancelotti ormai quasi rassegnato a questa cocente eliminazione, toglie il capitano Lorenzo Insigne per inserire Amin Younes. Lo stadio si divide, c’è chi non comprende questa sostituzione sullo 0 a 1 (0-3 complessivo) e chi invece insorge con dei fischi dagli spalti verso il capitano azzurro, dei fischi probabilmente ingiusti ed in fin dei conti immeritati.
Se li aspettava Lorenzo, immaginava che in caso di esito negativo sarebbe stato il primo calciatore sul banco degli imputati. Le dichiarazioni fatte qualche settimana fa al Corriere dello Sport avevano agitato gli animi e le ultime prestazioni hanno fatto si, che, questa sera, il calciatore ricevesse questo inconsueto trattamento. La reazione dell’attaccante di Frattamaggiore è stata veemente dopo il cambio: un breve colloquio con Ancelotti, un calcio alla bottiglietta e diversi minuti ad osservare il match amareggiato.
Molti non capiscono, compreso il sottoscritto, quali sono i motivi di questo astio di una parte della tifoseria napoletana nei confronti di quello che dovrebbe rappresentare un vanto, un talento fatto in casa, tifoso e giocatore innamorato della squadra del suo cuore. Nonostante un cambio modulo dal 4-3-3 a 4-4-2 che penalizza il calciatore classe 1991, giocatore abituato a dare il meglio di sé nel ruolo di ala sinistra, Insigne ha collezionato nel corso di questa stagione 13 gol e 7 assist, in alcune gare è subentrato, ma è stato uno dei pochi a non perdere qualità e quantità dopo l’addio di Maurizio Sarri, artefice del miracolo dei 91 punti della scorsa stagione.
Tra gli addetti ai lavori sono molti a dire che i tifosi hanno sempre ragione, e, probabilmente è così. Ma tutto questo non deve sfociare in accanimento verso il singolo: si critica Insigne e non si criticano mai gli altri giocatori della rosa azzurra. Penso a Mertens, che ha perso la continuità trovata nel biennio precedente con Sarri. Possiamo pensare allo sfortunato Milik, che, nel corso di questa stagione, ha mancato sempre gli appuntamenti importanti: 20 gol in questa stagione, ma mai gol importanti. In campionato 0 gol contro Inter, Milan e Juventus ed in Champions mai decisivo nelle sfide contro Psg e Liverpool, sfide dove invece brillava il talento e la vena realizzativa di Lorenzo Insigne. Infine un disastro nel doppio confronto con l’Arsenal con due gol divorati nel ritorno al San Paolo. Ce ne sarebbero altri anche in difesa o centrocampo, ma sarebbe ingiusto citarli tutti: il Napoli è una squadra composta da giocatori di buon livello, “normali” citando le parole di Mertens e, dopo Koulibaly, probabilmente Lorenzo Insigne è il migliore tra tutti questi. Il tifo azzurro e la società dovrebbero difendere il proprio capitano e blindare il suo futuro. Il Napoli deve ripartire da Insigne, quest’anno non sono arrivati trofei, ma bisogna ripartire dalle cose positive di questa stagione: Insigne è da qualche mese il nuovo capitano e deve continuare a difendere i colori azzurri.
A cura di Mario Tramo
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