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Napoli, De Laurentiis: “Non si può dipendere da un solo calciatore. Higuain? Se uno ha un chilo e mezzo in più…”

"Non mi piace parlare di sfortuna, non rimprovero nulla a Sarri nè alla squadra"

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Tuttomercatoweb.com prima di entrare nella sede della Lega Calcio:

Perdere non fa mai piacere a nessuno, ma non abbiamo nulla da rimproverarci. La squadra ha sempre giocato molto bene e ieri sera per una volta in più s’è dimostrato che si può segnare anche senza attaccanti: Hamsik ha trovato un bellissimo gol grazie a una verticalizzazione di Valdifiori. Ora Sarri si trova dei giocatori in esubero che dovrebbero accompagnarlo fino alla fine in maniera molto importante, può scegliere. Non ho nulla da rimproverare alla squadra o a Sarri, abbiamo avuto un possesso palla maggiore, abbiamo fatto gioco. Non mi piace dire che siamo stati sfortunati, nel calcio come nella vita conta quello che si fa, ma il Napoli ha disputato un’ottima partita”.

Ci saranno ripercussioni sul campionato?
“No, nessuna ripercussione. Non mi sembra che ieri la squadra abbia risentito degli ultimi risultati, ma non si può sempre immaginare che una squadra dipenda da un singolo giocatore. Ho sempre ascoltato e letto della mancanza di Higuain, ma cosa si può pretendere da lui? Ci può stare e se uno ha un chilo e mezzo in più è come camminare con un mattone. Deve ritrovare la splendente forma fisica di un mese fa, poi i risultati torneranno. Per me, comunque, servono tutti quanti e ritengo tutti all’altezza. Non c’è una squadra A e una squadra B, sono tutti giocatori di livello. Ripeto: non ho nulla da rimproverare alla squadra né all’allenatore”.

Nell’ultima gara di campionato si aspettava un Milan diverso?
“No, perché avrei dovuto trovare un Milan diverso? Per chi ha fatto un ottimo girone d’andata può esserci un momento di appannamento o stanchezza, mentre il Milan nella prima parte ha avuto un momento di non funzionalità e adesso sta trovando la sua strada. E di questo sono felice e contento per il bene del nostro movimento. Il calcio sta cambiando e noi dobbiamo farci trovare pronti, il calcio virtuale soprattutto cambierà”.

C’è un problema sulla trasmissione all’estero del calcio italiano?
“Sto contestando le coppe europee da una vita, è ridicolo che noi abbiamo un posto in meno in Champions. Se la UEFA si tiene in banca un miliardo e passa di euro a me alcune cose risultano poco chiare. Il calcio ha bisogno di imprenditori veri, serve riuscire a fare un accordo tra imprese per uscire fuori da questo bisticcio cinquantennale tra UEFA, FIFA e FIGC. Abbiamo avuto qui i vari Matarrese che pensavano solo a occupare la poltrona, ma questa è una associazione di imprese e fin quando la Lega non capirà questo non riuscirà a fare nulla di positivo. Ancora oggi stiamo decidendo come dividere il denaro piuttosto che pensare al triennio 2018-2021”.

Perché servirebbe un’indagine della Procura dei diritti esteri?
“Perché non capisco per quale motivo in Spagna i diritti siano tre volte più costosi rispetto all’Italia, c’è qualcosa che non funziona e va messa una lente d’ingrandimento”.

Cosa pensa dell’elezione del presidente della FIFA?
“Non è un argomento che mi interessa molto. Noi possiamo concedere i giocatori alle Nazionali, ma i tempi andrebbero concordati con i club. Inoltre, andrebbe stabilita l’età anagrafica di chi deve andare. Dobbiamo usare lo spettro dell’internazionalità per promuovere i calciatori più giovani. Dobbiamo usare lo specchio dell’internazionalizzazione per mettere in vetrina i più giovani. Farei stadi da 15 mila posti, dei teatri, in cui 5mila persone devono essere meritevoli, devono essere invitati senza pagare, e la parte restante deve superpagare l’evento. Per fare ciò però bisognerebbe rivoluzionare la tipologia di campionato.”

Fonte: Tuttomercatoweb.com

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