Ma quale bruttino, questo è il Napoli più bello, quello che piace ai suoi tifosi, che li fa sognare come dimostra la trionfale accoglienza all’aeroporto. Gli avversari, invece, amavano la “favoletta del bel gioco”, il Napoli della Grande Bellezza che scivolava sulle “bucce di banana” dell’immaturità, come i pareggi contro il Palermo e il Sassuolo della scorsa stagione. La bellezza è multiforme, plurale, un’immagine che custodiamo nei nostri occhi, non è un parametro oggettivo. E’ bella la macchina perfetta che domina sulle statistiche della supremazia territoriale e del possesso palla ma, se non accompagnata dalla solidità difensiva, serve a portare a casa solo i complimenti, non i successi. La vera bellezza è l’anima di questa squadra concentrata su ogni pallone, compatta e capace anche di andare oltre i propri limiti, riuscendo a palleggiare meno e a verticalizzare di più per far male all’Atalanta. Solo il Manchester City concede nei cinque principali campionati europei una media tiri agli avversari a partita inferiore al Napoli, solo il Barcellona è imbattuto in trasferta come gli azzurri. Sono questi i numeri della bellezza, lo sanno anche quelli che parlano di “Napoli bruttino” a Bergamo e che per decenni hanno raccontato giustamente che nel calcio italiano vincono le miglior difese, hanno elogiato le squadre di Capello abituate a vincere 1-0. Alla ventunesima giornata il Napoli ha già trionfato quattro volte in trasferta per 1-0 contro Roma, Udinese, Crotone e Atalanta, portando a casa dei successi dal grande peso specifico. La svolta è nella fase difensiva, Sarri sta riuscendo a raggiungere l’obiettivo di cui ha più volte parlato durante il ritiro di Dimaro. Il Napoli ha la miglior difesa, sono solo tredici i gol subiti, ben undici in meno rispetto allo stesso punto della scorsa stagione. Gli azzurri hanno tenuto la porta inviolata di Reina in undici delle ventuno gare disputate in campionato, si tratta di numeri che fotografano la crescita esponenziale di un gruppo che ha cancellato ogni distrazione, determinato sul sogno e sul patto sottoscritto nello spogliatoio, con una connessione sentimentale coinvolgente col proprio pubblico. Il successo di Bergamo è la dimostrazione di quest’empatia, uno degli obiettivi raggiunti nel triennio di Sarri che ha portato il Napoli ad una dimensione straordinaria, ben 21 volte in testa alla classifica con la sua guida in panchina. La bellezza del Napoli vittorioso in trasferta contro l’Atalanta ha oscurato anche la consueta inciviltà che si respira in certi stadi e come al solito non ottiene l’eco che meriterebbe, il clamore degli episodi spiacevoli di cui talvolta si rendono protagonisti i tifosi azzurri. Per una bottiglietta di yogurt che colpì al petto il guardalinee dieci anni fa la bellezza del gemellaggio di Napoli-Genoa fu trasformata nel triste scenario di una gara a porte chiuse, Orsato ha raccontato a Bergamo di aver visto tutto ciò che è successo, s’attende la mano dura del giudice sportivo. Mancano nove giorni di mercato per cancellare eventuali rimpianti da questa stagione, il Napoli deve dare un’alternativa in attacco a Sarri. La pista più concreta porta ad anticipare l’arrivo di Amin Younes dall’Ajax che chiede i 10 milioni offerti dallo Swansea, il Napoli ne propone 2 più bonus, si cerca un accordo a metà strada. L’unico dato inferiore allo scorso campionato è nei gol realizzati, il Napoli ne ha segnati due in meno. Incidono le difficoltà di Hamsik fino alla gara contro il Torino e la dipendenza dal “tridente dei piccoletti”, l’unico “gap” rispetto alla scorsa stagione va affrontato colmando il ruolo scoperto che ha denunciato Sarri dopo Crotone-Napoli.
Ciro Troise
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