Ieri sera il Napoli è improvvisamente tornato indietro di 5 mesi. Un flashback, o un incubo, che ha trasportato la squadra e i tifosi indietro nel tempo, in un momento ancora buio della stagione. 90 minuti in cui sono tornate in mente tutte le immagini estive di un Napoli in difficoltà, ferito dagli addii dei propri leader, e con una rosa al di sotto delle aspettative.
Cosa è successo, quindi? È realmente un passo indietro degli azzurri? Al netto delle dichiarazioni rassicuranti di Spalletti, contento dell’ultimo mese della squadra e certo della forza dei suoi, i dubbi e le preoccupazioni restano.
I pareri sono chiaramente discordanti: ci sono i tifosi travolti dallo sconforto per questa prestazione. “Che succede? Amichevoli, esperimenti, assenze, squadra affaticata tutto vero, ma stasera siamo andati un poco troppo oltre”, si legge sui social.
Si punta il dito sulla condizione fisica dei giocatori, apparsi fuori forma. Ma non c’è nulla di strano. D’altronde questa è la fase più critica della preparazione. Allenamenti pesanti e, spesso, nel giorno della gara (il Napoli si era allenato sia la mattina della partita con il Villarreal che ieri mattina, prima del match con il Lille). Se ci aggiungiamo che il Lille tra una settimana giocherà la prima di campionato dopo la sosta, le conclusioni sono più che ovvie.
Si punta il dito anche sulla maglia natalizia, sintomo che i tifosi stanno vivendo in una bolla, nel terrore che possa scoppiare da un momento all’altro.
Ogni fattore esterno può contribuire alla conclusione della magia, anche una semplice maglia. Ci sono anche i tifosi fiduciosi, quelli sicuri che quello di ieri sera sia stato un passo falso si, ma comprensibile vista la sosta e i carichi che sicuramente i giocatori stanno attraversando in vista del campionato.
Forse il problema è la dicotomia tra l’importanza che viene data a queste amichevoli e il senso vero che questo tipo di partite hanno. Il problema sono le aspettative, certamente troppo alte, riposte in partite che fungono da test. Difficile criticare, a questo punto, una squadra che manca di brillantezza.
La paura resta, è comprensibile, anche se forse esagerata. Occhi puntati, dunque, al match con l’Inter. Soltanto il 4 gennaio scopriremo se le paure e i flashback di ieri sera saranno confermati oppure se, come per ogni mostro nascosto sotto il letto, basta accendere la luce per farlo sparire.
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