Tra pochi giorni il Napoli affronterà il Barcellona di Lionel Messi, colui che è considerato il vero ed unico erede di Diego Armando Maradona. In merito alla sfida con gli azzurri il Mundo Deportivo ha intervistato proprio il fuoriclasse blaugrana, che ha espresso tutto il suo entusiasmo di giocare nel tempio de El Pibe de Oro: “Non riesco a pensare di lasciare il Barcellona. Se un altro club mi vuole non ci sono problemi, ma vorrei continuare a vincere col Barcellona.
Sfida al Napoli? Da tanto tempo volevo giocare al San Paolo ma non mi era mai capitato. Ora è arrivato il momento e sono molto entusiasta di vedere com’è, anche se è un altro stadio dato che è stato rinnovato e la gente è diversa. Ma l’esperienza di giocare lì sarà molto bella.
Tifosi? Conosco i napoletani e la loro follia per il calcio. Ho avuto alcuni compagni che hanno giocato lì, come Lavezzi, e mi ha raccontato cosa ha vissuto e per questo sono entusiasta di andarci.
I grandi rivali della Champions? Sono tutte sfide difficili, basti pensare alle sconfitte di Psg col Borussia e del Liverpool e Madrid. Credo che oggi Liverpool, Juventus, Psg e Real siano le squadre più forti.
Momento? Stiamo attraversando un processo di cambiamento degli allenatori. Ognuno ha le proprie idee, un altro modo di pensare, di giocare, e noi ci stiamo adattando. Non è facile perché veniamo da Valverdere che ci chiedeva cose diverse rispetto all’attuale tecnico. Ma stiamo crescendo e ci sono ancora margini. Se vogliamo vincere, dobbiamo migliorare in tutto.
Cosa chiede Setien? Mi dà molta libertà, a volte gioco da “nove” e altre da esterno. Ma tutti mi danno liberta in mezzo al campo. Lui è una persona intima e loquace, che cura i dettagli, che ama il calcio e che ne parla costantemente.
Abidal? Non so cosa sia successo, ma ho risposto perché mi sentivo attaccato. Stava accusando i giocatori. Mi dava fastidio che un dirigente stesse attribuendo ai giocatori un licenziamento come quello di Valverde. Alla fine è lui, Abidal, che prende le decisioni. Per questo sono andato da lui a chiarire. Ora comunque l’ambiente è molto più tranquillo. Pensiamo solo al calcio”.
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