Dries Mertens ha rilasciato una lunghissima intervista a Il Mattino. Eccone uno stralcio:
“Sono felice, come mai prima di adesso. Nel Napoli mi sento come un bambino in un negozio di giocattoli. Mi sembra di poter vedere esaudito ogni mio desiderio. E un bimbo da un simile negozio non vorrebbe mai uscire. 4-3-3? Spesso chiudiamo gli occhi e ci ritroviamo, è una crescita continua. Champions? Un po’ è stata colpa anche della sfortuna. Con lo Shakhtar alla prima giornata abbiamo sfiorato tante volte il 2-2. I miei gol? Il più bello è sempre quello che ti fa vincere una partita, che ti consente di conquistare i tre punti. Gol di Bergamo? Quello aveva anche un altro significato: una specie di liberazione perché anche io non ce la facevo più a sentirmi dire che erano passate tutte quelle domeniche senza una mia rete. Quello all’Olimpico resta ancora il mio gol preferito. Certo, anche domenica nel rivedermi devo ammettere che ho fatto una bella cosa, ma con la Lazio mi sono superato. Quando giocavo a sinistra avevo altro in mente: difendevo, puntavo l’uomo, non avevo come idea segnare a tutti i costi. Adesso no. Il difensore più forte? Chiellini è il più forte di tutti in serie A. Ti mette pressione solo con lo sguardo, avverti la sensazione che è capace persino di anticipare i tuoi pensieri oltre che le tue mosse. Mi aiuta Koulibaly a batterlo. È migliorato tantissimo in questi anni al Napoli ed ora è tra i migliori in Europa. E allora lo sfido in allenamento. Rigori? Li ho sempre tirati, sono un tipo freddo. E ho anche un mio piccolo segreto prima di calciare. E poiché è un segreto non lo dico a nessuno. 85 giorni senza segnare? La gente ha dato peso a questa cosa. Io non sono un attaccante che da solo deve fare gol. Anche gli assist mi aiutato a non essere deluso. E ne ho fatti ben sei. Voglio essere primo nella classifica dei marcatori. Sarri? Sono contento di averlo conosciuto. Il destino è stato gentile con me più che con tanti altri. Il nostro tridente? Stiamo facendo molto bene, anche perché ci divertiamo tanto a giocare insieme. Offerte dalla Cina? Quest’anno non mi ha chiamato nessuno. Le tentazioni ci sono state ed è normale, umano pensarci. Ma io volevo continuare a stare qui. E ancora voglio restare qui. Perché sto giocando e mi diverto in campo e sono troppo contento. Mi sento come un bambino in un negozio di giocattoli che può prendere tutto quello che desidera. Vittorie per 1-0? La fase difensiva è cresciuta. Subiamo poco, stringiamo i denti, sappiamo controllare. Sarri? Ci ha dato la sua identità, un preciso Dna, in questa squadra. Ed è un bel Dna. Tutti ci ammirano ed è questo un motivo di orgoglio. Vincere a Bergamo ci ha dato una energia particolare. Con l’Atalanta abbiamo provato una ebrezza speciale perché vincere lì, e dopo la sosta, non era una cosa facile. E alla fine ci siamo detti: è la strada che dobbiamo continuare a seguire. A Benevento non sarà mica semplice se non saremo concentrati. Saremo 11 contro 11 e partiamo 0-0. Verdi? Ha fatto una scelta personale. E noi l’abbiamo accettata. Sono sicuro che avrà un grande futuro. Magari viene in estate qua… Vogliamo andare avanti anche in Europa League. Molto avanti. Ma il sorteggio non ci ha dato un buon avversario: il Lipsia ha giocatori giovani e forti”.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro