A Torino non solo si è riconfermato sulla panchina del Napoli ma il tecnico ha passato la palla al suo presidente: sta a lui, ora, decidere come andare avanti. Le opzioni sul tavolo sono due: chiamare Sarri e proporgli un nuovo contratto oppure lasciare tutto com’è e attendere che tra dodici mesi, il tecnico di Figline trovi qualcuno disposto a pagare una clausola da 8 milioni per ingaggiarlo. In quel caso, se dovesse trovare la squadra pronta a liberarlo, come il Real fece con l’Inter per Mourinho, Sarri potrebbe andare via. E probabilmene, lo farà.
E allora, forse, oltre che di ingaggio, se dovesse De Laurentiis chiamarlo alla Filmauro, parlebbe di diritti di immagine e dei tanti che si sono avvicinati al suo entourage per offrirgli dei contratti di sponsorizzazione. Sarri ha il problema della carta di identità: sa che certi treni passano una sola volta e sa che non è che ha davanti a sé chissà quante stagioni ad altissimo livello. È uomo di cuore e di impulso e il suo desiderio, anche se dice il contrario, è che sia il Napoli a ritoccargli quell’ingaggio. Perché è con questo gruppo che sogna di vincere lo scudetto. Ed è in questa città che sente sua che vuole alzare un trofeo europeo importante. Ed è convinto di poterci riuscire già la prossima stagione. Ed è per questo che non andrà via adesso.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro