Il grande dubbio animerà l’immediata vigilia della partitissima con l’Inter, il confronto scudetto al San Paolo. Insigne: cinquanta sì, cinquanta no. Questo il borsino delle percentuali di ieri pomeriggio: Lorenzo dopo due giorni di terapie e riposo assoluto per l’affaticamento all’adduttore, accusato durante la partita di Champions League con il Mancheser City, ha svolto lavoro differenziato toccando il pallone e partecipando alla parte tecnico-tattica, il tutto senza forzare. Lui spinge per giocare, vuole esserci a tutti i costi («ci proverò fino all’ultimo, con l’Inter non voglio mancare», ha lasciato trapelare fin dall’immediato dopo partita di Manchester) ma la cautela resta perché in casi di infortuni muscolari, anche se non gravi, si tende a non rischiare. E resta questo l’orientamento dello staff medico azzurro, Sarri non vorrebbe privarsene nella partita scudetto con i nerazzurri ma lo schiererà solo con la certezza di non correre pericoli. Certezza che ieri pomeriggio dopo la rifinitura degli azzurri ancora non c’era, anche se rispetto a giovedì sono cresciute le possibilità riguardo a un suo possibile impiego. Ma è una situazione che sarà gestita con grande attenzione fino all’ultimo perché Insigne è un giocatore importante per la supersfida di stasera al San Paolo ma lo è anche per le prossime e quindi si dovrà evitare il rischio di poterlo perdere per un periodo di tempo più lungo.
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