Ha baciato quella maglia appena l’ha vista. Nemmeno ci ha provato a trattenersi, e d’altro canto come avrebbe mai potuto. Diego Armando Maradona è stato l’ospite d’onore alla presentazione del DubaiTour di ciclismo, ha ribadito il rispetto e l’ammirazione che ha per i ciclisti ma quando gli hanno messo davanti la casacca azzurra del Napoli con lo sponsor Buitoni e il numero 10, cioè quella che indossava lui quando nell’annata di grazia 1986-1987 trascinò i partenopei al primo scudetto della storia, il pensiero è tornato al pallone. Al passato, ma soprattutto al presente, visto che il Napoli guida il campionato con due punti sulla Juventus e fa sognare i suoi tifosi come quando a guidarlo c’era il Pibe de Oro. Diego da tempo è di stanza a Dubai ma i 6.000 chilometri circa che lo separano dal Golfo di Napoli non gli impediscono di seguire e trepidare per i ‘suoi’ colori: “Certo, lo seguo sempre il Napoli. Ho visto anche l’ultima partita, il successo con l’Empoli, l’ottima prova di squadra e la punizione di Lorenzo Insigne. Bella. Può essere l’anno buono per vincere, ma il “problema” si chiama Juventus. Non perde mai! (ride, ndr). Se continua così, per il Napoli sarà difficile…”.
GIORNATA — Che sia l’azzurro la tinta della giornata si capisce fin dal mattino, quando la Tinkoff, la squadra per cui corrono anche l’iridato Peter Sagan e Alberto Contador, esce per l’allenamento di vigilia (la corsa comincia oggi) con una maglia speciale: metà “normale” e metà azzurro Napoli anni 80. L’idea è del general manager Stefano Feltrin, che è napoletano. L’occasione è ghiotta perché Maradona è diventato una sorta di Ambasciatore dello sport dell’Emirato e già nei due anni precedenti aveva fatto visita al DubaiTour, gara organizzata dal Dubai Sports Council in partnership con Rcs Sport. Diego è amico di Saeed Hareb, il segretario generale del Dubai Sports Council, e in passato ha allenato una squadra di calcio di Dubai, l’Al-Wasl. Così non c’è sorpresa quando El Diez arriva – una ventina di minuti prima delle otto della sera – alla presentazione delle squadre, in un anfiteatro all’aperto di un lussuoso hotel nella zona della Marina. L’incontro con la Tinkoff è molto cordiale: Diego riceve la maglia del Napoli “vintage” che bacia e quella “a metà” dell’allenamento. “Era felice, ci ha ringraziato – racconta Daniele Bennati, qui uno degli italiani del team assieme a Manuele Boaro —. Io sono interista, ma mi ha fatto davvero piacere conoscerlo”. “Ha detto che la Juventus è favorita per lo scudetto — racconta il general manager Feltrin —, ma che da buon “napoletano” pure lui fa gli scongiuri. Magari questa maglia che gli abbiamo fatto porterà bene”.
PAROLE — Diego parla ai microfoni di Marca Tv. Su Cristiano Ronaldo e sul fatto che quest’anno sta faticando a segnare contro rivali importanti: “Non gli ho parlato, ma non credo gli stia succedendo niente di particolare, è fortissimo”. Su Neymar dice di “non ritenere probabile un suo passaggio al Real Madrid. Salvo problemi dirigenziali del Barcellona, Messi, Suarez e Neymar non si separeranno”. Esalta il lavoro del Cholo Simeone all’Atletico Madrid e poi vira, stimolato, sul campionato italiano: “Sì, il Napoli può vincere ma il problema si chiama Juve: non perde mai”.
Fonte: Gazzetta.it
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