Il 30 giugno 2019 è una data storica per il Napoli. Nei percorsi ci sono delle date spartiacque che certificano il cammino compiuto, i risultati raggiunti. Il Napoli paga la clausola di Manolas, strappa, con un’operazione brillante che include anche Diawara, il pezzo pregiato di una squadra che negli ultimi cinque anni ha provato a contendere al club di De Laurentiis il ruolo di avversaria della Juventus. Qualche volta la Roma ci è anche riuscita, nell’era Garcia per esempio o nel secondo anno di Sarri, quando arrivò al secondo posto con un punto di vantaggio sul Napoli. A distanza di un anno nel segno delle clausole, nella stessa serata in cui la Roma annuncia la cessione di Manolas, Fabian Ruiz vince l’Europeo Under 21, mettendo un sigillo sul suo valore noto anche al Real Madrid, la big di Spagna per eccellenza che ha avuto contatti con i suoi procuratori nelle ultime settimane. Il Napoli finora sul mercato italiano aveva solo “subito” il peso delle clausole, basta ricordarsi la storica operazione Higuain con la Juventus. Marotta tre anni fa provò ad inserire Rugani, Zaza e altre contropartite nella trattativa ma il Napoli pretese solo denaro, il pagamento totale della clausola rescissoria. Fu comunque una lezione, il Napoli, infatti, da quel momento ha reso questi accordi validi solo per l’estero. La Roma non ha potuto dire di no al Napoli, ha dovuto scegliere tra i giocatori in uscita dalla rosa di Ancelotti, ha voluto Diawara sul taccuino di Fonseca dai tempi di Napoli-Shakhtar Donetsk di Champions League e, per ottemperare agli impegni del fair play finanziario, ha trovato l’accordo con il Napoli.
La trattativa Manolas è iniziata e finita a Montecarlo. Il 13 giugno il primo incontro ad ampio raggio: sul piatto le questioni Lozano, Insigne e poi un’esigenza che diventava concreta in quei giorni. La partenza di Albiol verso la Spagna diventava concreta con l’offerta del Villarreal e così’ l’idea Manolas si trasformò in una pista concreta. Sembrava complicata perché la Juventus aveva la priorità ma poi Paratici ha battuto la concorrenza per De Ligt e abbandonato Manolas. Il Napoli così si è fiondato sulla “preda” approfittando dell’esigenza della Roma per gli impegni del fair play finanziario e così ha preso corpo la trattativa. Diawara va alla Roma per 21 milioni sottoscrivendo un ingaggio che oscilla intorno ai 2 milioni. Giuntoli è tornato sul “luogo del delitto” a Montecarlo per sbloccare la trattativa Manolas con Raiola, è stata decisiva anche la presenza del difensore greco che ha raggiunto Montecarlo da Naxos con un aereo privato. Ci sono stati anche degli attriti, delle clausole della complessa macchina contrattuale del Napoli su cui si è discusso ma poi si è trovata l’intesa definitiva per l’interesse di tutti. La Roma incassa 34 milioni per il difensore greco, 2 andranno al calciatore che porta a casa un ingaggio di 4 milioni a stagione bonus inclusi. Si sblocca anche definitivamente la questione Albiol, in settimana sarà ufficiale il suo passaggio al Villarreal che paga una clausola di 4 milioni che con il raggiungimento di alcuni bonus può arrivare a quota 6. L’espressione scolastica “base per altezza” ha dominato la nostra infanzia nello studio della geometria, può essere una metafora perfetta nel raccontare l’esperienza storica del Napoli di De Laurentiis. La base è la solidità economica, la politica societaria che ha consentito al Napoli d’accumulare valore, poter programmare l’utilizzo delle proprie risorse e in questo caso “attaccare” la Roma, l’altezza è lo spessore di Ancelotti, la sua capacità di abbattere dei muri sul mercato come le storiche difficoltà tra De Laurentiis e Raiola, l’alleato più prezioso in questa trattativa, la coppia con Koulibaly che ha intrigato Manolas.
Ciro Troise
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