Roberto Mancini, ct dell’Italia, ha così parlato in collegamento con Che Tempo Che Fa, sugli schermi di Rai 2: “Non stiamo bene, è un momento difficile per tutto quello che sta accadendo purtroppo in Italia… Siamo arrivati un po’ tutti in ritardo, non solo noi del calcio. A volte si crede di essere inarrivabili dalle malattie, perché i ragazzi sono giovani. Ma tutti… Anche all’estero vedo che ognuno fa le stesse cose, sempre un po’ dopo. Il problema maggiore è per chi è avanti d’età: dobbiamo fare attenzione, rispettare le regole e sperare che finisca in fretta. Quello che sta accadendo a Bergamo e a Brescia è terribile. Bisogna avere rispetto dei medici, anche prima che certe cose accadano: qui abbiamo i migliori in assoluto, e ve lo dico io che ho lavorato all’estero”.
Ora la moda è palleggiare con la carta igienica.
“Eh, sì, ormai giocheremo con quella, visto che l’abbiamo fatto tutti (sorride, ndr). L’ho fatto anche io ieri… Quando questa storia sarà finita vorrei organizzare una partita tra Nazionale, maschile o femminile, contro medici e infermieri, magari proprio a Bergamo, Brescia o Milano”.
Il campionato è finito?
“Dobbiamo aspettare un po’ e vedere. In questo momento non credo proprio che ci sia chi si allena. Prima o poi la vita normale dovrà ricominciare: chiaro, sarà molto più difficile soprattutto all’inizio. La speranza è che il buon Dio ci metta un occhio e faccia finire questa cosa”.
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