Roberto Mancini è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match di Nations League col Portogallo:
Su Perin. “Aveva un problema al mignolo, erano due settimane che si allenava e non poteva parare. Ho preferito lasciarlo a casa”.
Su chi va via. “Saranno Chiellini, Jorginho, Insigne e Florenzi”.
Su CR7. “Il Portogallo ha Bruma e Rafa Silva che sono straordinari, per questo sono campioni di Europa. Il Portogallo rimane una grande squadra, lo ha dimostrato nella finale dell’Europeo. Rimane una delle migliori per il gioco che attua, ha calciatori straordinari in fase offensiva. Credo che sarà bellissima anche senza Cristiano, ci sarebbe piaciuto fosse stato in campo”.
Sul pienone. “Milano ha sempre risposto bene alla Nazionale. Poi la mia speranza è che sia piaciuta di più per le ultime partite, spero che vogliano vederla dal vivo”.
Sulla tattica di Immobile. “Sarà una partita un po’ diversa con quella della Polonia, le qualità le ha, è intelligente, veloce, ha fiuto del gol. Se giocherà lui dovrà fare quello che sa, stare vicino ai due centrali”.
Sui nuovi. “Arriveranno due giocatori dell’Under21, Kean e Mancini. Sarà aggregato alla squadra Acerbi per il problema di Romagnoli”.
Sul doppio play e Verratti. “Lui e Jorginho hanno giocato insieme 4 partite, tra infortuni e convocazioni tardive. Sono bravi tecnicamente, si capiscono bene. Più giocheranno insieme e più progrediranno”.
Ancora su Immobile. “Lui gioca nel club in una maniera diversa, però una qualità ce l’ha ed è importante: fa gol. Noi stiamo cercando quelli, alle volte giochi senza attaccanti e fai 2-3 reti. In area di rigore ha qualità molto importanti, lui è avvantaggiato. Non credo ci sarebbe grande differenza, abbiamo 24 ore per decidere e lo faremo domani”.
Sul ritorno a San Siro e come ha fatto a resuscitare. “La Nazionale non è mai morta, mi ricordo bene le due partite, la Nazionale meritava di andare avanti. Il calcio è questo, è capitato a tutte le Nazionali. L’anno scorso è capitato alla nostra, per noi andare al Mondiale è molto importante. Ci siamo rimboccati le maniche, ma credo che la strada sia abbastanza lunga”.
Sui giovani forti. “Se uno è bravo arriva, quindi se ci sono stranieri forti anche i giovani migliorano. Abbiamo una buona generazione di ragazzi di 18-20 anni, hanno bisogno di giocare, non è giusto siano in B e in C. Per noi è importante conoscerli, lavorarci tutti i giorni è importante. Poi abbiamo qualche giocatore di esperienza e li fanno crescere. Abbiamo un buon serbatoio per il futuro”.
Sulla Nations League. “Ci piacerebbe andare alla final four, è chiaro. Nelle prime partite dovevamo dare possibilità ai ragazzi giovani di giocare partite importanti come quella in Portogallo, anche facendo errori. Se non gioca mai, per un giovane, diventa difficile. Il nostro obiettivo è l’Europeo, bisogna pensare che a distanza di due anni ci sono ragazzi giovani con più partite nel proprio bagaglio”.
Sul bilancio dei primi mesi. “Mi sto trovando benissimo, è chiaro che il morale era sotto i tacchi dopo l’eliminazione al Mondiale. Ci vuole un po’ di tempo, nessuno ha la bacchetta magica. Stiamo migliorando partita dopo partita. Ci sono 50 milioni di persone che vogliono che tu vinca, è normale la pressione, ma l’esperienza me la sono fatta in questi anni. San Siro risponde sempre alla grande per la Nazionale”.
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