Reina 6.5: Sui due gol non ha colpe particolari, risponde sempre presente almeno in tre/quattro occasioni nitide per il City.
Hysaj 5: Avvio shock per l’albanese che va in bambola sulle serpentine di Sanè. Difficoltà immane a tenere nell’uno contro uno, cerca con il passare dei minuti di rendersi utile in attacco, la volontà c’è, meno la qualità negli ultimi metri. Esce dopo uno scontro di gioco (Maggio 6: Entra col piglio giusto in una fase delicata del match).
Albiol 5.5: Anche per lui l’avvio è da brividi. Grosse responsabilità sul gol di Gabriel Jesus quando allontana il pallone per vie centrali di testa e tarda la chiusura sul brasiliano. Cresce nella ripresa, ma arriva stanchissimo nel finale.
Koulibaly 5.5: L’impatto con la gara non è dei migliori, fatica anche nei disimpegni, complice la scarsa serenità al cospetto dell’avversario. Migliora nella ripresa, non commette errori gravi, ma non è il solito giocatore a livello di prestazione.
Ghoulam 6.5: Continua il processo di maturazione del terzino algerino che, esclusa la prima parte di gara, con carisma cerca di caricarsi, per quel che può, la squadra sulle spalle. E’ lui a guadagnarsi con una fantastica iniziativa il rigore che viene trasformato da Diawara.
Zielinski 5: In netto ritardo sul taglio dell’avversario in occasione del primo gol del City. Fatica a ritrovarsi, è tra gli azzurri che più subisce il contraccolpo psicologico. Nella ripresa la musica non sembra cambiare, non trova il guizzo giusto e fatica a tenere testa agli avversari. Paradossalmente fa meglio quando Sarri lo sposta in luogo di Insigne.
Diawara 6.5: Il centrocampo avversario sovrasta anche lui, specie nella prima mezz’ora di gioco. A differenza di alcuni compagni, tuttavia, non si perde d’animo. La pressione gli scivola di dosso. Ed è il motivo per il quale è lui che si presenta dagli undici metri, glaciale come pochi e la mette nell’angolino. Ha solo 20 anni.
Hamsik 5: Dovrebbe dare la scossa, fosse solo per la fascia che porta al braccio. Non ci riesce. Si nasconde e quando il pallone passa dalle sue parti non trasmette tranquillità ai compagni. Serata no per il capitano. (Ounas 6: Buon approccio, ottimi alcuni suoi spunti).
Callejòn 6: Sacrificio palese da parte dello spagnolo che questa sera si sbatte più del solito per tappare i buchi della catena di destra. Poco incisivo in fase d’attacco, non indovina i movimenti giusti.
Mertens 5: Serata da non ricordare per l’attaccante belga che, oltre a sbagliare il rigore che avrebbe potuto chiudere la prima frazione con uno svantaggio dimezzato, calciando malamente, non esegue il solito lavoro da centravanti. Complice, probabilmente, anche il catenaccio applicato su di lui da parte di Otamendi e Stones.
Insigne 6: Anche nel momento di maggiore difficoltà degli azzurri cerca sempre di risollevare la squadra con una delle sue giocate. Ci prova, ma purtroppo senza gli effetti sperati. Esce anzi tempo per un problema muscolare che sarà valutato nelle prossime ore. (Allan 7: Impatto straordinario col match da parte del brasiliano che mette l’anima a servizio della squadra. Gioco sporco e di qualità in mezzo al campo, proprio quello che sarebbe servito dal primo minuto).
Sarri 5.5: Formazione discutibile quella schierata dal tecnico azzurro che ha preferito lasciare Allan fuori dal primo minuto, nonostante uno stato di forma eccelso da parte del brasiliano. Il tecnico azzurro ha puntato su Zielinski che è apparso tra i giocatori più in difficoltà in campo. Effettivamente era prevedibile la sofferenza del polacco al cospetto degli avversari. Nonostante un inizio con l’handicap, ad ogni modo, il Napoli riesce a non sfigurare e ad uscire anche con il rammarico di non essere riuscito a sistemare il risultato, sebbene si sia presentata la possibilità nell’arco dei 90′ di gioco. Tuttavia, in certe occasione, bisogna capire che c’è da modificare il metodo di gioco di una squadra che non può pretendere di imporre il proprio gioco contro colossi europei come Real Madrid e Manchester City.
Servizio a cura di Stefano D’Angelo
