Ecco le dichiarazioni di Vincenzo Italiano nella conferenza stampa di presentazione del mach di domani tra la sua Fiorentina ed il Napoli:
Cosa le lascia l’impresa di Enschede? Un commento sul sorteggio dei gironi?
“Grande gioia e soddisfazione per quanto ottenuto, era una missione che volevamo, l’abbiamo compiuta e ne siamo orgogliosi. Abbiamo concluso quanto fatto lo scorso anno, siamo tutti contenti e felici di questi gironi. Ciò che è facile, però, si vedrà alla fine: devi essere bravo a rendere le cose semplici, affrontando le sfide con concentrazione e determinazione. Siamo una seconda fascia, chi è davanti è battezzato più forte e in Scozia ci aspetterà uno stadio caldissimo, da 25mila spettatori e il Riga va studiato bene. Abbiamo sprecato tantissime energie, il ritiro e l’inizio della stagione erano in funzione di questa qualificazione. Siamo stati premiati e ora si riparte, contro una delle squadre più forti del campionato. Speriamo, in un solo allenamento, di aver fatto le cose bene”.
Quante sono le difficoltà logistiche? Come sta Gonzalez?
“Ci sono e dobbiamo gestirle: vi lascio immaginare che significhi tornare alle 4 del mattino il venerdì e dover giocare di nuovo la domenica. Se non hai i ragazzi coinvolti nel cammino, diventa complicato. Non avremo Gonzalez e Duncan, e c’è anche qualche acciaccato. Abbiamo due vittorie e due pareggi, il presidente è venuto da me a dirmi che è dispiaciuto di quanto sta sentendo su di me… Il mio lavoro è mettere in campo chi può fare la prestazione e rendere felici i tifosi, sono loro che contano e devono essere orgogliosi della squadra”.
Barak è disponibile? I risultati dello scorso anno possono aiutarvi?
“A parer mio Barak è un grandissimo innesto, per esperienza, qualità e fisicità. Gioca da tanti anni in Italia ed è un grosso vantaggio, soprattutto per inserirlo più velocemente possibile. Sa invadere l’area e fare gol, ha personalità e penso che la Fiorentina abbia fatto un grandissimo acquisto. Fisicamente è pronto, però ieri ha fatto l’unico allenamento vero. Ha la stima di tutti, siamo convinti di aver inserito qualità. Il Napoli lo affrontiamo all’inizio come l’anno scorso, erano straripanti anche allora e sono da anni una big italiana. Avremo di fronte un avversario difficile, servirà spirito battagliero come visto col Twente. Ogni partita è un esame e cercheremo di essere più attenti e qualitativi possibile”.
Qual è il prossimo step che vuole dalla squadra?
“In Olanda abbiamo interpretato la partita alla grande, nel migliore dei modi. Siamo stati compatti come non mai, provando tutti a sacrificarci. In una simil-finale dobbiamo tirare fuori qualcosa tutti, potevamo segnare qualche gol e subirne, ma ne siamo usciti vincenti. Ora inizia la fase a gironi insieme al campionato, c’è sempre da crescere e migliorare. Per me basta poco per diventare diversi da quelli che siamo, creiamo situazioni e certe volte dobbiamo sfruttarle. Siamo bravi a creare, meno a indirizzare i risultati”.
Potrebbe adattare un centrale come terzino destro? Stupito dal rendimento di Kvaratskhelia?
“Le qualità del ragazzo sono davvero da campione: fa gol di testa, di destro e di sinistro. Gran bel giocatore, complimenti al Napoli perché mette in mostra un pezzo di grande valore. Lui, Osimhen, Lozano, Zielinski, Anguissa sono forti, ma anche tutti gli altri… Dobbiamo essere molto più bravi in questi casi, spesso quando si accende l’interruttore ci riusciamo. Trovarli qui in queste condizioni per il secondo anno ha anche un pizzico di malasorte… Vediamo poi cosa potremo proporre, ma se facciamo esaltare le loro qualità e ci snaturiamo, roviniamo tutto. Deve crescere l’attenzione, contro i fenomeni devi ragionare da fenomeno”.
Come si toglie questo Amrabat? Vede un Cabral diverso?
“Amrabat sta avendo una crescita enorme, si è calato in una posizione che lui stesso credeva di non poter fare. Si sta applicando, ha dei margini enormi sulla distribuzione del pallone in avanti, mentre ha già dentro sacrificio, dinamismo e voglia di aiutare i compagni. Se migliora ancora, può ricevere altri grandi complimenti: glieli stiamo facendo, ma senza abbassare la guardia. Cabral deve iniziare a farsi vedere adesso, capisco le difficoltà dei primi mesi e ora sta cominciando a capire cosa voglio e ad avere più intesa coi compagni. Inizia a fare domande, a capire cosa deve chiedere… Nelle due partite col Twente è stato molto bravo, è in crescita”.
In difesa attende qualcun altro?
“La fase difensiva ha principi e concetti che i ragazzi percepiscono ormai dal ritiro dello scorso anno. Poi è l’atteggiamento che fa la differenza, a livello di singoli. Quando affronti Osimhen devi sapere che in ogni momento può far gol, quando lo fai con Lozano e Kvaratskhelia devi sapere che sono veloci. Dietro abbiamo qualità, a Empoli siamo stati bravi a non concedere. In questo momento siamo questi, vediamo cosa succede”.
C’è una critica verso di lei che le dà più fastidio?
“Non è un problema, leggo poco e sto attento solo al mio obiettivo: far crescere i ragazzi e farli rendere. Il problema è che dopo due vittorie e due pareggi, sentirmi abbracciare e consolare dal presidente mi sorprende. Però non mi allontana da quanto devo fare. Ognuno ha le sue idee e il suo modo di vedere le partite…”.
Che ne pensa di Bajrami dell’Empoli?
“(ride, ndr) Rispondo come per Kokcu. Il giocatore è forte, ha qualità, è giovane ed è dell’Empoli. Non posso aggiungere nient’altro”.
Come si stanno allenando i giocatori in partenza? Qualcuno le ha fatto capire qualcosa?
“Kouame e Benassi hanno giocato, Zurkowski anche… C’è una lista, devono esserci 25 giocatori di cui 17 over, 4 cresciuti in Italia e altrettanti nel club. Purtroppo e a malincuore dovremo fare delle scelte, ma finché siamo tutti abili e arruolabili cerco di mandare in campo i più utili. Certi discorsi non sono stati fatti, ma arriverà il tempo”.
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