De Laurentiis: “Abbiamo incassato 42 milioni per Kim, lo sapevamo da un anno perchè c’era la clausola rescissoria. Giuntoli è stato un separato in casa dal mese di novembre, m’intimava che volevo andare alla Juventus, poi ho pensato che per 4 milioni non avessi fatto un danno a me stesso. Non è facile trovare difensori centrali, poi c’è il problema degli extracomunitari. Li devi prendere bravi, giovani, che non venga da Paesi in cui poi deve andare in Coppa d’Africa, non extracomunitari”
De Laurentiis: “Quando io le ho detto sono l’imprenditore, non il prenditore, in tutte le attività m’interesso in prima persona. Provavo emozioni a 74 anni, quasi 75, nel vedere un film come “Povere creature”. Interpreto il calcio come il sogno di tante persone che cercano di riscattarsi, posso sembrare un condottiero ma visto che i soldi sono i miei, vado avanti. M’aspettavo da questa platea che si sottolineasse che sono pulito, che siamo da vent’anni in Europa, che non imbroglia”
De Laurentiis: “Avete visto il rendimento di Zielinski nelle ultime dieci partite? Non devo dare premialità, lui in estate mi ha detto che voleva restare, io non ce l’ho con lui ma a morte con Bolek che è andato a venderlo. Se uno ha paura d’infortunarsi perchè non ha firmato tutte le carte, posso mai avere il pensiero se s’impegna o meno? Traorè ha un riscatto importante, come faccio a capire se devo esercitarlo o no? Mi dispiace per Demme, che è stato un signore, disponibile quando ha dovuto giocare. Gli voglio bene, ho provato a piazzarlo in tutti i modi. Lascio molto spazio ai collaboratori ma poi decido io, però li ascolto. Lo scudetto in una società che non è abituata come la Juventus a vincerlo con continuità è un evento straordinario, infatti, è arrivato dopo 33 anni. Dissi che dovevamo puntare all’Europa perchè sapevo che sarebbe stato difficilmente ripetibile ciò che abbiamo fatto l’anno precedente. Per ritornare vincenti sullo scudetto, ci metteremo tre anni ma io m’impegno affinchè accada. Io che vinco al cinema da 50 anni e ora anche con le serie televisive, quella di Verdone su Amazon è prima in testa. Sono abituato a vincere, ci vuole impegno, investimenti giusti e poi ci sono diciannove concorrenti. Ho un gruppo che vince con 16 punti sulla Lazio, 18 sull’Inter, perchè dovevo cambiare? Poi gli inserimenti come Natan e Lindstrom non sono stati portati a maturare”
De Laurentiis: “Con Florentino parliamo da tanto tempo, l’idea della Superlega è sbagliata, il campionato nazionale è prioritario su qualsiasi partita, anche sulla Nazionale. Vogliamo fare un campionato europeo? Le coppe si sono invecchiate, fai due campionati che poi mischi, ad uno partecipa solo la prima, all’altro le prime cinque. Un altro errore è farsi imporre da Sky e Dazn gli orari, ho sempre detto a loro che la domenica si deve giocare fino alle 18 come ultima partita perchè i bambini il giorno dopo devono andare a scuola mentre il sabato l’ultima partita la metterei alle 23. Mazzarri? È venuto perchè è un amico della famiglia e ha capito che al quarto anno sbagliò ad andare all’Inter, fece un errore di valutazione. Come puoi pensare d’avere tutto il tempo nella tua vita per gustarti tutto ciò che offre Napoli? Sul futuro di Mazzarri la risposta è la canzone Sarà quel che sarà”
De Laurentiis: “Esonerare è sempre doloroso soprattutto per chi esonera. A Rongoni ho detto: ti vuoi concertare con Sinatti? Garcia dal primo momento voleva far fuori Sinatti, grandissimo errore mandarlo via, dovevo dire a Garcia fuori tu o Rongoni? Sai quante volte ho pensato di mandarlo via, anche in quella famosa conferenza alla Luiss. Era un modo anche per stimolare a cambiare qualcosa, ho detto a Rongoni che non bisognava lavorare solo con la forza ma bisognava fare le stesse cose che si facevano con Spalletti. Ho chiamato il clan di Kvara tre mesi fa, ci siamo riuniti in ufficio, gli ho detto che gli avrei voluto allungare il contratto, mi hanno risposto di voler aspettare la fine del campionato. Fra tre-quattro mesi dovrei fare la budgettizzazione del centro sportivo, allo stadio gli ho detto: “Gaetà, ti voglio bene ma o ci muoviamo o lo vado a fare da un’altra parte”. Ho due situazioni da valutare: Afragola o il litorale di Pozzuoli. Su una arriva la Circumvesuviana a 3-4 chilometri, se lo stadio entro 120 giorni non me lo danno lo costruirò ad Afragola. Il problema è che le leggi si applicano per i nemici e s’interpretano per gli amici. Immagina se Lotito e Galliani facessero un partito del calcio, che forza avrebbe?”
De Laurentiis: “L’errore è stato non forzare la mano con Spalletti. Combattiamo in un contesto che è ancora sbagliato, siamo l’unica squadra in Italia che ha un bilancio in attivo, che gioca contro squadre indebitate. Noi fatturiamo il 50% di Inter, Milan e Juventus. Dove stanno i proprietari veri dei club? Siamo governati da un Consiglio di Lega formato da Atalanta, Milan e Verona”
De Laurentiis: “Garcia è il miglior allenatore della Ligue 1 nel 2011, nel 2013 poi l’esperienza di Roma, nel 2017-18 la finale di Europa League, nel 2019-20 la semifinale di Champions League. A Capodimonte presi come un gioco il fatto che non avesse visto le partite del Napoli, poi ho visto che andava sulla sua strada, perchè non ha subito utilizzato Natan, Lindstrom? Ho cercato di dare a Garcia delle opportunità parlandoci, appena io m’allontanavo faceva cose discutibili e poi perdevamo. L’ultima volta, prima della partita, gli ho detto che stava sbagliando, lui mi ha risposto: “Mi lasci fare”, all’intervallo sono tornato nello spogliatoio e poi a fine gara abbiamo perso contro l’Empoli. Il gioco di Spalletti prima o poi diventa prevedibile, Kvara spostato più centrale è tutta un’altra roba”
De Laurentiis: “Sono d’accordo a creare una Premier italiana, bisogna azzerare la Melandri che ha rovinato il cinema, il calcio. Abbiamo svenduto per i prossimi cinque anni il campionato italiano a Dazn e Sky, la Lega nostra è inesistente, non siamo strutturati come un’associazione d’imprese, non siamo la vera Confindustria del calcio. Non è il problema delle 18 squadre, ma quali squadre? Abbiamo una colonna a sinistra che compete per non retrocedere e una a destra per i primi posti, così si sottrae competitività. Dove sta la democraticità? Ora cominciano a dire delle espulsioni a tempo, mi devo battere per allungare la striscia delle sostituzioni. È un mondo rarefatto in cui la logica non esiste, è incancrenito, bisogna tagliare l’accetta. L’errore è mio, non gliel’avrei dovuto concedere a Spalletti di andare via. I soldi per me sono un mezzo, non sono una fine. Penale? È tutto in mano agli avvocati”
De Laurentiis: “Il De Laurentiis che gestirà il futuro sarà lo stesso che ha diretto il Napoli negli ultimi vent’anni. Lo stesso Spalletti non l’ha portato il direttore sportivo, in quel di gennaio, quando il sig. Gattuso non si sentiva bene, andai a trovare Spalletti con Chiavelli a Milano al Bosco Verticale. Non era d’accordo a subentrare, aveva dato la disponibilità per giugno, gli strappai l’ok. È una città complessa in cui avere l’umiltà d’ascoltare tutti. Penso di portare avanti quest’anno con la cultura del fare, se non ci fossi io non ci sarebbero lo stadio, il centro sportivo”
De Laurentiis: “Non sono un irrequieto perchè da quando ho diciannove anni gestisco eserciti di collaboratori. Thiago Motta? Stava nella lista dei nostri eventuali allenatori da Napoli, però Thiago Motta già in una conversazione di circa sei ore a Roma mi disse che puntava ad allenare delle squadre fuori d’Italia come il Paris Saint Germain. L’avvocato di Luis Enrique è venuto tre giorni a parlare con me a Roma, poi ha preferito il Paris Saint Germain. Dragusin ha preferito il Tottenham, non m’arrabbio quando ci sono altre scelte. De Laurentiis fa l’imprenditore, non il prenditore, s’interessa della propria impresa. Mio padre mi ha insegnato a conoscere tutti i costi di un preventivo di un film. Ho messo fin dall’inizio i 37 milioni e 750 mila euro, l’Unicredit mi disse che voleva fare il primo comitato a metà settembre, io avevo bisogno di fare subito e feci gli assegni circolari. Lascio molto spazio ai miei collaboratori, m’arrabbio quando sento che abbiamo una società spoglia”
De Laurentiis: “È stato un anno particolare, il Liverpool è arrivato quinto, l’Ajax terza. Pensava di poter uscire dalla scena da vincitore, forse non credeva più che si potesse ripetere. Sto immaginando quello che debbo fare pensando al 203o, cioè per portare il Napoli a competere con tutti i migliori club d’Europa. Noi sul pezzo ci stiamo, sono stato l’alfiere di questa città, quando vedo che, però, dall’altra parte non agite da tifosi del Napoli, questa società in vent’anni non vi ha mai tradito., Chiudo il bilancio con 80 milioni di utile e 140 di riserva ma non me li metto in tasca, non ne ho bisogno. I miei collaboratori sono di primissimo livello, Giuntoli mi ha nascosto per otto anni di essere juventino”
De Laurentiis: “Dopo aver vinto uno scudetto, avere la cultura del dubbio fa male al fegato, al cervello. Devo ringraziare Umberto Chiariello ma nel percorso iniziale ha fatto centro, certe cose è impossibile dirle mentre accadono perchè si pensa che ci sia una soluzione ai problemi. Mi sono assunto tutte le colpe, avevo fatto bene il contratto a Spalletti, lo stesso di Benitez. Quando ho esercitato l’opzione, un istituto giuridico che non è compreso. È un’opzione unilaterale, non bilaterale, ha un valore, sia con Benitez che con Spalletti prevedeva un’ulteriore stagione, entro un tempo predeterminato avevo il diritto di esercitarla e di farlo con una comunicazione scritta, nei modi dovuti a livello giuridico. Ad un certo punto siamo andati in un ulteriore ritiro in Turchia, siamo tornati e abbiamo fatto i primi due mesi benissimo, poi siamo andati in calo. La grande star è stata Kvara, devo riconoscere a Spalletti che dopo un primo anno gli ho fatto un cleaning di personaggi che non remavano a favore del club, ha deciso di dormire qui come Benitez. Si svegliava di notte, come ha confessato nel film che sto finendo di montare, non so se distribuirlo nelle sale cinematografiche o farne anche una proiezione a pagamento, non pensavo che sarebbe costato così tanto. Mi devono dire se devo fare la proiezione con 14 maxischermi allo stadio. Ci rimango malissimo all’uscita dalla Champions, m’aspettavo di poterla vincere perchè è andata in finale l’Inter, che ha chiuso il campionato a 20 punti di distanza. Vincere lo scudetto dopo 33 anni è importantissimo, andare in finale di Champions mi avrebbe garantito il Mondiale per Club che vale 100 milioni di euro. Il 24 marzo al Premio Bearzot dico: “Spalletti resterà con noi”, lui non dice nulla, non smentisce. Il 2 aprile, il 12 e il 18 aprile le tre partite di Champions, mi ritengo un uomo ricco perchè sono libero, posso finanziare il nuovo centro sportivo con 12 campi e il nuovo stadio. A Florentino Perez, quando l’ho incontrato ad Alicante, ho detto che ha avuto il merito di aver creato l’elemento scatenante: la Superlega, che ho sempre detto fosse una cosa sbagliata. Non si può andare avanti con un prodotto che serve soltanto a fare stare sempre gli stessi uomini in giacca e cravatta. Con Florentino Perez si sta studiando una competizione che parta da 5 miliardi di euro d’introiti e può arrivare anche a 100. Il 19 aprile, per tirare su anche il morale di Spalletti e dimostrargli che anche se la squadra era in calo, gli ho dimostrato che io fossi con lui, gli mandai l’esercizio dell’opzione via Pec, mai avrei creduto che nella cena del 12 maggio lui ci comunicasse la sua intenzione di prendersi un periodo sabbatico, di coltivare la terra. Non mi davo per vinto, volevo trovare una modalità di trattenere Spalletti non solo giuridicamente ma anche amichevolmente. Venne anche il dubbio che Gravina l’avesse già contattato ma quando non hai le prove i dubbi rimangono tali. Potevamo andare allo scontro frontale ma dovevo tenere il punto fermo, perchè se dici che ami così tanto Napoli non può essere solo la partenza di Kim a determinare tutto ciò”
Benvenuti alla diretta testuale di IamNaples.it della conferenza stampa del presidente Aurelio De Laurentiis.
Dal nostro inviato Ciro Troise
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