Terminata la conferenza stampa
Conte: “Lo spirito di gruppo sarà sempre l’arma vincente di squadre che vogliono ambire a fare qualcosa di importante. L’aiutarsi soprattutto nei momenti di difficoltà. Ho trovato un gruppo davvero di ragazzi perbene: nessuno è egoista. Lo spirito gruppo si crea col tempo, soprattutto quando accadono le cose brutte (come a Verona). La mia comunicazione deve essere diretta: meglio una brutta verità che una bella bugia”.
Conte: “Aneddotto con Schillaci? Quando arrivai alla Juve da Lecce, da uomo del Sud, strinsi un grandissimo rapporto con lui. Lo vedevo come un idolo che, però, fu una persona molto umilte che si mise a grande disposizione”.
Conte: “Falli su Kvara? Odio il gioco violento, non è da uomo: anche da calciatore non ho mai fatto un’entrata rischiosa. Non ho mai detto neanche ad un mio giocatore di fare un fallo duro, così come è successo a Cagliari dove, 30 secondi dopo, c’è stato un fallo intidimidatorio. In questi casi, di fatto, gli arbitri non devono avere paure di cacciare un cartellino, anche quando sono passati pochi secondi. Non era un fallo in cui il giocatore volesse fare male a Kvara,ma il giallo c’era perchè vuol dire proteggere i calciatori con più talento e, quindi, il gioco del calcio”.
Conte: “Inserimento dei nuovi? Più tempo passa e più entrano dentro nella nostra idea. Il fatto di aver potuto lavorare durante la sosta con David è stato positivo, così come lavorare in questi giorni con McTominay e Gilmour. Hanno iniziato ad adattarsi anche alla tipologia del lavoro, sono contento perché ho dei ragazzi che apprendono subito. Ci possono dare un ottimo rapporto. Tante occasioni concesse? Vorremmo tutti la partita perfetta, fare quattro gol e non far mai tirare i propri avversari, spero di arrivare a questo livello, ma è difficile. Il campionato italiano è molto difficile e tattico: tutti studiano e tutti si preparano sull’avversario. Ci sta lasciare i propri avversari gli attacchi. Metterei la firma per continuare a subire un gol in tre partite”.
Conte: “Abbiamo cambiato qualcosa rispetto all’anno scorso, visti i tanti cambiamenti in rosa. Aspetto fisico? E’ una caratteristica fondamentale per diventare un calciatore top. Così come squadra che per essere al top dobbiamo essere veloci e resistenti. Anche per questo abbiamo preso determinati calciatori che, di fatto, hanno tempo per inserirsi. C’è stato un mutamento. Juventus? L’eredità di Thiago Motta è pesante, perché è l’eredità di un allenatore che ha scritto pagine storiche della Juve. Allenare la Juve, così come Inter e Milan, non è male. Thiago Motta è stato un mio giocatore in Nazionale, nella rosa dell’Europeo, e questo mi fa pensare che sto diventando vecchio. E’ un ragazz molto serio, che ha fatto benissimo al Bologna. Gli auguro il meglio dal punto di vista umano ma, chiaramente, no quando gioca con noi. Vantaggio non fare le coppe? C’è un vantaggio, soprattutto per me che sono al primo anno con una squadra, ovvero quello di lavorare di più con il gruppo. Poi, con tanti cambiamenti all’ultimo minuto saremmo stati ‘fregati’. Lo svantaggio, invece, è quello di avere una rosa meno competitiva rispetto a chi fa le coppe”.
Conte: “Vogliamo dare sempre spettaccolo, indossando sempre un bell’abito ma dobbiamo essere pronti e bravi a sporcarci questo abito. Questo è un ottimo connubio per le squadre vincenti. Così come ha fatto l’Inter ieri sera , i nerazzurri hanno dimostrato di essere una squadra con la s maiuscola. Dobbiamo avere la ferocia di difendere ancche e di non essere sempre belli, questa cosa non accadeva l’anno scorso”.
Conte: “Mio stato emotivo per sfidare la Juve? La mia storia parla chiaro: sono stato 13 anni calciatore ed anche capitano. Abbiamo vinto tutto, poi sono stato allenatore tre anni ed ho dato il via ad un ciclo storico di 9 scudetti vinti consecutivamente. Ho fatto parte della storia della Juventus. Da calciatore è più facile sposare una squadra, mentre da allenatore è impossibile decidere la propria carriera. Ogni piazza in cui sono stato allenatore le ho sempre sposate a tutto tondo, sono stato il primo a difendere quei colori. La mia storia non me la può cancellare nessuno, ma per me è un orgoglio allenare il Napoli, soprattutto da uomo del Sud. Sarò emozionato, anche perché sarà la prima volta che sarò allo Stadium (inaugurato quando ero allenatore della Juve) con i tifosi, ma sarà emozionante quando sfiderò il Napoli da avversario sperando, ovviamente, che ci vorrà tanto tempo (ride, ndr)
Conte: “Juve-Napoli esame per entrambe le squadre? Sì, ma ogni partita lo è. Al netto dell’avversario, ogni gara è un test. Che sfida è quella di sabato? Ci auguriamo che possa essere un match che abbia un valore importante. Rispetto alla Juve, visti i 18 punti da recuperare, si parte da due livelli. Entrambe le squadre hanno la voglia di rivalsa, visto che non penso che la Juve si accontenti di arrivare terza e con un distacco enorme dall’Inter. Come per noi che non ci possiamo accontentare della posizione dell’anno scorso. Speriamo che al momento del ritorno ci saranno più certezze”.
Conte: “Juve? Con il mercato finito tardi, c’è una fase di assestamento visto che alcuni nuovi sono arrivati da pochissimi giorni. Tutti quanti stiamo lavorando sordo per trovare la giusta quadra. Chi ha tempo non aspetti tempo, ogni partita vale tre punti. Voglio continuità per dare continuità, non dobbiamo fermarci alla partita. Ogni gara è un test per dimostrare che siamo sulla retta via
Conte: “Vorrei rivolgere un piccolo pensiero per Totò Schillaci . A solo 59 anni, ci viene a mancare una persona che, soprattutto per noi del Sud, rappresentava un grandissimo esempio. Ho avuto il piacere di giocare con lui alla Juve, il pensiero va anche alla famiglia per la perdita di un ottima persona”
Benvenuti alla diretta testuale di IamNaples.it della conferenza stampa di Antonio Conte per presentare la gara contro la Juve
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