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Lettera d’addio a Maurizio Sarri: l’uomo che ci ha insegnato ad inseguire le emozioni

L'addio a Maurizio Sarri, uno degli allenatori più amati dai tifosi napoletani

Sta per finire una storia d’amore, una tra le più intense che si ricordino tra dei tifosi ed il proprio allenatore che ormai era diventata quasi un’icona, ma moltissimi dubbi attanagliano la mente di quelli che davvero pensavano che questa fiamma non avesse dovuto spegnersi mai.
Siamo sicuri sia la scelta migliore? Siamo sicuri che il ciclo dovesse concludersi proprio ora? Il Napoli in questa stagione era arrivato ad un passo dal sogno con 91(NOVANTUNO) punti fatti, 77 gol segnati e solo 29 gol subiti, record storico di punti per la Ssc Napoli e record anche per una squadra seconda classificata in Serie A. Un gioco sfavillante, tutta l’Europa ci guardava ammirata, era diventato il Napoli “di Maurizio Sarri” e tutti parlavano di noi con meraviglia ed anche un po’ di stizza perchè loro non potevano e noi si.
Ed allora perchè cambiare tutto questo? Perchè farlo proprio ora che si era arrivati ad un passo dalla Juventus, che si era sfiorato un sogno e lo si stava quasi toccando con mano e che qualcuno o qualcosa ci ha tolto. Vi parleranno di un ciclo finito ma Sarri nei suoi 3 anni al Napoli si era sempre migliorato sia dal punto di vista dei punti ottenuti in campionato, nonostante i notevoli infortuni occorsi a più giocatori, sia dal punto di vista della qualità del gioco espressa dalla sua squadra. In questi 3 anni c’è sempre stata una crescita esponenziale di tutti i giocatori da lui allenati il cui esempio maggiore è Koulibaly.
Non poteva ripetersi il 4o anno migliorando ancora? Con delle certezze sul futuro forse il tecnico toscano ma nato a Bagnoli(Na) e tifoso del Napoli sarebbe potuto restare per provare di nuovo l’attacco al palazzo che tutti i tifosi(lui per primo) avevano sognato quest’anno.
Ma si sa questo calcio non è fatto per le storie d’amore e poco importa se qualcuno già lo ha dimenticato, le persone che hanno veramente goduto nel vedere questa squadra dettare legge in ogni stadio non lo faranno mai. Vi diranno che sarà facile affezionarsi ad un nuovo allenatore dopo 2 o 3 vittorie consecutive, ma questa volta no, questa volta sarà diverso, lui ci ha insegnato ad inseguire le emozioni. Lui ci hai difeso, ha difeso un popolo di cui faceva parte e che veniva sbeffeggiato in ogni campo d’Italia e lo ha fatto come solo lui sa fare.
Ma mi piace pensare che forse un giorno lo rivedremo per concludere quello che non ha portato a termine in questi tre anni dove comunque ha fatto la storia, mi piace pensare che questo sia solo un Arrivederci e non un Addio…Buona fortuna Maurì, c simm arricreat!

 

A cura di Francesco Russo

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