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La sconfitta della Juventus alimenta i sogni ma la testa è solo sul Nizza

La Juventus ha delle difficoltà nella fase di transizione post Cardiff, tocca alle sue rivali, Napoli in primis, approfittarne

La Juventus ha delle difficoltà, il precampionato aveva fatto suonare il campanello d’allarme per Allegri e compagni, la disfatta in Supercoppa ha confermato le sensazioni sulle gare dei bianconeri nella tournèe americana. Nella scorsa stagione la Juventus solo in tre occasioni ha subito più di tre gol: nella trasferta contro il Genoa, a Roma in una partita in cui non c’erano grandi motivazioni e nella finale di Cardiff contro il Real Madrid. Nella prima gara ufficiale Higuain e compagni hanno incassato tre gol, con un finale surreale per la mentalità Juve che ha costruito gli ultimi sei anni di dominio assoluto.

Le difficoltà di natura fisica e il calo mentale sono evidenti ma ci sono anche dilemmi tattici che Allegri non ha ancora risolto. La perdita di Bonucci ha cancellato la qualità nella fase d’impostazione, costringendo Dybala ad arretrare molto per trasmettere delle idee al giro palla dei suoi compagni, e ha tolto sicurezze all’equilibrio complessivo della Juventus.

La Lazio ha vinto sotto il profilo dell’atteggiamento, costringendo in tanti frangenti della gara gli avversari ad abbassarsi nella propria metà campo, dimostrando paura e facendo fatica a ripartire con un palleggio organizzato ed efficace.

Toccare gli equilibri di un gruppo, che ha un’età media alta, è un’operazione complessa, la Juventus potrebbe accusare i colpi come avvenne due anni fa prima dell’incredibile rimonta compiuta ai danni proprio del Napoli. Spetta al calcio italiano e alle avversarie della Juventus in alta classifica approfittare della fase di transizione post-Cardiff.

La disfatta bianconera dell’Olimpico alimenta soprattutto i sogni del Napoli che oppone, invece, proprio la forza della continuità alle rivoluzioni verificatesi altrove. La Juventus dovrebbe fare i conti con un campionato più equilibrato, le milanesi si sono rafforzate molto e il Napoli sembra più maturo rispetto agli anni scorsi.

Le parole di De Laurentiis poi smentite dal Napoli sembrano andare nella direzione dell’entusiasmo generato dalla prova della Juventus ma la squadra deve avere le mani sul manubrio e pensare solo al Nizza. Il Napoli deve ipotecare il passaggio del turno al San Paolo, tenere aperta la contesa con il ritorno in Francia e il possibile recupero di Balotelli e Sneijder sarebbe preoccupante.

Sarri conosce la centralità di quest’impegno nella stagione degli azzurri e le insidie della sfida e, infatti, sta curando tutti i dettagli. Ieri il Napoli ha svolto doppia seduta, con un focus specifico per i difensori e domani sera il gruppo resterà in ritiro a Castelvolturno per preparare al meglio la partita.

La concentrazione del Napoli è solo sul Nizza, la rosa non sarà toccata dal mercato fino al 22 Agosto. Con il passaggio del turno, potrebbe arrivare Zinchenko in prestito con diritto di riscatto dal Manchester City, in una formula che potrebbe trasformarlo in obbligo dopo un certo numero di presenze. Sarà fondamentale realizzare prima le cessioni: l’agente di Rafael Giuliano Bertolucci ha avviato delle ipotesi all’estero, se dovesse essere ceduto il brasiliano arriverebbe Karnezis, Sepe rinnoverà il contratto fino al 2022 con un ritocco dell’ingaggio, guadagnerà 800 mila euro a stagione più bonus. Per Pavoletti e Zapata bisogna attendere il giro delle punte, Tonelli è un’idea della Sampdoria, aveva un dialogo aperto con il Torino che, con l’acquisto di N’Koulou, non ha più bisogno di un difensore centrale salvo eventuali movimenti in uscita.

Strinic piace a Fiorentina, Zenit San Pietroburgo e Watford ma è bloccato dal Napoli, non partirà fino a quando non sarà chiara la decisione di Ghoulam sul rinnovo del contratto.

Nella stagione della continuità, prolungare l’intesa con l’algerino sarebbe una mossa importante ma c’è ancora distanza tra le parti. Il play-off di Champions sbloccherà i piani del Napoli, superare il turno contro il Nizza è fondamentale per la crescita del club e per sognare grandi traguardi. Un eventuale fallimento nel preliminare metterebbe in discussione anche la permanenza di tutti i punti fermi del ciclo, in primis Koulibaly, dall’anno scorso nel mirino delle big della Premier League.

Ciro Troise

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