Le indagini sugli scontri del 26 dicembre prima della partita Inter-Napoli e sulla morte dell’ultrà Davide Belardinelli, dopo l’interrogatorio di ieri del capo dei Boys Marco Piovella, registrano importanti novità sul fronte delle auto che potrebbero essere coinvolte nell’investimento dell’ultrà.
La Digos di Napoli, che collabora con i colleghi milanesi, ha posto sotto sequestro una station wagon che era presente nei momenti degli scontri in via Novara. L’auto, una Audi che risulta intestata in leasing al padre di un tifoso partenopeo, è stata individuata attraverso alcune testimonianze ed è ora bloccata in un deposito di Napoli. Potrebbe essere quella che è passata sopra a Daniele Belardinelli, come raccontato da Piovella nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Milano Guido Salvini. E’ un’ipotesi concreta su cui stanno lavorando gli inquirenti. L’ultrà del Napoli che sarebbe stato a bordo dell’auto sequestrata ha provato a negare la sua presenza nel capoluogo lombardo quel giorno, ma sarebbe stato smentito da alcune testimonianze.
L’analisi delle immagini riprese dalle telecamere nella zona degli scontri ha portato all’individuazione di altre due auto, che gli investigatgori stanno ancora cercando.
Le indagini proseguono anche sul fronte degli interrogatori: sono stati sentiti i due tifosi che insieme a Piovella hanno portato Belardinelli in ospedale. Domani l’interrogatorio di Luca Da Ros, il tifoso che ha accusato il leader dei Boys di aver organizzato gli scontri
fonte: repubblica.it
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