“Sarebbe importante arrivare al 3 marzo con questo vantaggio, rappresenterebbe un passo verso lo scudetto”, dopo la vittoria contro la Lazio Chiellini, nonostante il vantaggio di undici punti, non abbassa la tensione ma il suo calendario è proiettato allo scontro diretto contro il Napoli. Rilassarsi è un rischio per la Juventus, che spesso ha dovuto combattere con l’umana tendenza ad abbassare la tensione. Basta ricordare la sfida contro l’Inter dello scorso campionato, con la rimonta subita in superiorità numerica, o il pareggio a Crotone dopo aver conquistato il vantaggio di sei punti dopo il pareggio del Napoli a Milano. Chiellini lo sa e, dopo aver vinto contro la Lazio nonostante una prestazione pessima per più di un’ora, tiene tutti sul pezzo sfidando la convinzione che il campionato sia finito. In casa Napoli anche Ancelotti affronta la stessa preoccupazione e dopo il pareggio contro il Milan ha mandato un messaggio all’ambiente ma soprattutto al gruppo. “La Juventus deve vincere lo scudetto per suoi meriti, non per demerito nostro, non c’è nessuna intenzione di cambiare gli obiettivi il campionato è ancora aperto”. Mancano ancora diciassette partite alla fine del campionato, il pareggio contro il Milan e la vittoria della Juventus in casa della Lazio è un doppio colpo pesante ma il rischio per la stagione del Napoli è metabolizzare che il campionato sia finito. Non si può staccare la spina, creerebbe un effetto deleterio per tutte le competizioni, il Napoli al di là delle scelte di Ancelotti e del sistema di gioco attuato, ha bisogno d’intensità e ritmo. Il rientro di Allan è fondamentale per entrambe le fasi, il brasiliano rende più efficace il recupero palla nella trequarti avversaria, porta la squadra a pressare in avanti e non a scappare dietro, è una garanzia di forza oltre a dare intensità anche nella fase di non possesso. C’è da prendere atto, però, di ciò che mette in mostra il campionato: solo il Paris Saint Germain vanta nei cinque principali campionati europei il rendimento della Juventus, la serie A è sempre più vicina alla Ligue 1 per il divario tra la prima in classifica e tutte le altre. L’unica differenza è che il Psg in Francia spesso domina e dilaga, i bianconeri hanno sofferto in varie partite riuscendo a venir fuori per la qualità dei singoli, la capacità di non uscire mai dalla sfida e talvolta anche per qualche decisione arbitrale favorevole. Il divario tecnico è impressionante, ieri la Juventus contro una squadra in lotta per la qualificazione alla Champions League ha inserito Chiellini, Bernardeschi e Cancelo, Simone Inzaghi dalla panchina ha mandato in campo Pedro Neto, Berisha e Caicedo. Il Napoli ha il dovere di non pensarci, di continuare il suo percorso pensando a migliorarsi nei big-match, soprattutto in trasferta. Le gare di Milano, la sconfitta decisiva in Champions League a Liverpool, lo scontro diretto contro la Juventus all’Allianz Stadium sono gli indizi che manifestano ciò che si deve assolutamente migliorare: la personalità e la qualità nelle prestazioni in trasferta contro avversari di livello. Il Napoli nello scorso campionato ha pagato il rendimento dell’attacco che nella seconda parte della scorsa stagione non è stato letale come nei primi mesi, gli azzurri viaggiano a sei gol fatti in meno rispetto allo scorso anno nonostante le reti di Milik. Non è un caso la ricerca di giocatori offensivi sul mercato: Kouame, Fornals, Lozano. E’ un indizio verso il Napoli del futuro che ha in mente Carlo Ancelotti.
Ciro Troise
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