La nottata è passata. Una «seratina» più che altro, neanche tanto terribile come qualcuno sospettava ricordando il fantasma della Lazio e la striscia positiva del Salisburgo in casa. L’anno scorso, infatti, in vantaggio 1-0 dopo aver vinto 4-2 all’andata, la squadra di Inzaghi era riuscita a farsi ribaltare nel fortino dove il Salisburgo non perde da 18 partite europee. Quattro gol per l’eliminazione più dolorosa che si ricordi. Quattro gol che il Salisburgo avrebbe dovuto segnare anche ieri per un improbabile passaggio ai quarti. Ma il Napoli non è la Lazio, è più solido, è tra i favoriti di questa Europa League e lo sa, anche se non si scopre pubblicamente. Gli austriaci si sono fermati a 3. Un 3-1 che fa male solo all’orgoglio, ma dal quale bisogna ripartire per evitare errori che in altri casi si pagano cari.
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