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Killer instinct, gestione della concentrazione e un aiuto dal mercato per essere da tricolore

Il salto di qualità passa anche per le mani di Sarri che a Verona ha tracciato la strada giusta sotto il profilo della gestione degli uomini

Il Napoli sta bene, è in forma, la condizione è buona, considerando che siamo in pieno agosto. Sarri sta superando l’esame relativo alla partenza, dopo aver sfatato il tabù relativo alla prima giornata di campionato bisogna completare la prova Nizza per sentirsi tranquilli.

Il Nizza contro il Guingamp ha sostenuto le prove generali della sfida contro il Napoli. Balotelli è entrato al 68’ e sostituirà lo squalificato Plea al centro dell’attacco, Favre non ha schierato Koziello, anche lui espulso all’andata contro il Napoli, e nel 4-2-3-1 ha avanzato Seri nella versione di trequartista. Favre ha tenuto a riposo Saint Maximin, uno dei più interessanti al San Paolo, e probabilmente martedì modificherà nuovamente la formazione. La linea difensiva potrebbe confermare l’esperimento Jallet a sinistra, il classe ’99 Sarr ha sofferto molto i tagli di Callejon e solo gli errori di Mertens e Milik hanno consentito al Napoli di non approfittarne.

Seri è nel mirino del Barcellona, che potrebbe pagare la clausola di 40 milioni di euro, ma probabilmente la trattativa si svilupperà dopo la sfida di martedì sera, soprattutto in caso di “retrocessione” del Nizza in Europa League. Favre contro il Napoli pensa a Sneijder alle spalle di Balotelli con Saint Maximin e Lees Melou sulle due corsie. Tameze e Seri davanti alla difesa potrebbero essere aiutati in fase di non possesso dagli esterni d’attacco, soprattutto da Lees Melou o da Walter, che ha caratteristiche più difensive e potrebbe essere facilitato nell’abbassarsi sulla linea dei centrocampisti.

Il Napoli deve continuare i passi in avanti da grande squadra mostrati contro il Nizza e il Verona, all’Allianz Riviera bisogna essere compatti, mantenere le distanze, coprire gli spazi e far male in velocità approfittando delle disattenzioni difensive dei rossoneri.

Per diventare squadra da scudetto, il Napoli deve ancora crescere in più aspetti. Nessuna formazione è perfetta, anche la Juventus, dopo la disfatta in Supercoppa, contro il Cagliari si è liberata delle paure e delle difficoltà solo dopo il rigore fallito da Farias. Il Napoli, però, deve puntare a migliorarsi nel suo percorso di crescita perché ha un appuntamento con la Storia. La squadra di Sarri è l’unica ad aver puntato sulla continuità, per motivi e in forme diverse l’Inter, la Juventus, la Roma e il Milan sono dei cantieri. Bisogna lavorare su due aspetti che appartengono alla mentalità del collettivo, gli attaccanti devono acquisire il killer instinct. Mandzukic contro il Cagliari ha fatto gol alla prima occasione, a Verona Insigne e Callejon soprattutto hanno sprecato tanto prima dell’autorete di Souprayen che ha sbloccato l’incontro. La crescita sotto il profilo della condizione atletica darà anche più lucidità sotto porta ma bisogna smussare il vizio della leziosità, la costante ricerca dell’estetica a vantaggio della concretezza. La “leggerezza” sotto porta è spesso il prezzo da pagare per la bellezza e la velocità del calcio proposto ma essere più cinici è fondamentale sul lungo periodo. Se la fase offensiva dà garanzie nonostante le palle-gol sprecate, la priorità è correggere le ansie che possono essere dannose soprattutto nella fase di non possesso. L’errore di Hysaj e la disattenzione che porta al rigore di Pazzini può anche capitare sullo 0-3 ma non può generare lo stato d’insicurezza creatosi tra gli azzurri. Il Verona con Caceres e Fares ha due volte rischiato di portarsi sul 2-3 e rientrare così pienamente in partita. Le occasioni dei gialloblù hanno fotografato poi il solito difetto della difesa blanda sulle palle inattive. E’ una questione di concentrazione, giocare per vincere significa abituarsi a non staccare mai la spina, a gestire le energie fisiche e nervose, ad essere sempre concentrato e aggressivo nelle situazioni importanti.

Il salto di qualità passa anche per le mani di Sarri che a Verona ha dimostrato di essere sulla strada giusta sotto il profilo della gestione degli uomini. Lanciare Milik dal primo minuto è un gesto di coraggio premiato dal gol del polacco. Affrontare le smanie di Mertens è stato importante per far sentire Milik al centro del progetto e riscattarlo così dall’errore sotto porta contro il Nizza. Un aiuto può arrivare anche dal mercato, la priorità è il rinnovo di Ghoulam. Rappresenterebbe un grave peccato aver formato un terzino sinistro di livello europeo per poi perderlo a parametro zero e poi la gestione dell’algerino in scadenza di contratto, con Strinic probabilmente confermato in maglia azzurra, sarebbe una spina nel fianco per l’armonia dello spogliatoio. Il rinnovo di Ghoulam e le partenze di Tonelli, Strinic, Zapata e Pavoletti potrebbero aprire le porte per un investimento da ultimi giorni di mercato. Sarebbe opportuno farlo nel reparto difensivo piuttosto che in attacco (soprattutto con l’eventuale permanenza di Giaccherini), magari portando a casa un giovane rinforzo di valore che possa giocare sia da difensore centrale che da terzino destro. Si tratta d’idee per provare a rasentare la perfezione, cioè lottare per vincere il tricolore e fare bella figura in Champions League, un’impresa da inseguire in una stagione da affrontare senza rimpianti.

 

Ciro Troise

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