Fabio Andreotti, uno dei procuratori di Lorenzo e Roberto Insigne, ha parlato ai microfoni di Si Gonfia la Rete sulle frequenze di Radio Crc per fare il punto sul momento del Napoli. Ecco quanto evidenziato da IamNaples.it:
“Per Roberto Insigne inizialmente il Napoli aveva pensato anche ad una permanenza in azzurro, adesso però c’è l’idea di trovare maggior spazio magari in Serie B e rimandare il discorso Napoli alla prossima stagione. Roberto potrebbe trovare continuità in qualche società spagnola, nella Liga sono soliti puntare sui giovani o come già detto tornare a giocare in Serie B. Higuain? Lorenzo è una persona molto rispettosa delle scelte professionali altrui, è chiaro che il Napoli stia rifondando dopo una cessione del genere. Gli acquisti del Napoli sono molto importanti, da Milik che ha fatto benissimo ad Euro 2016 fino a Zielinski e Rog. Si tratta di profili giovani di fattura importante presi per portarli a livelli dei Cavani e Higuain di turno. Negli ultimi incontri fatti non ci sono piaciute le risposte del Napoli, nel caso di Lorenzo Napoli è sempre stata una scelta di cuore. Si è arrivati però ad un punto nel quale la scelta di cuore trova un limite, la vita professionale di un calciatore è breve e bisogna fare le dovute riflessioni. Finchè ci sono società importanti che vogliono investire ponti d’oro e mettere Lorenzo al centro di un progetto di primaria importanza, bisognerà capire l’idea del presidente. In questo momento la situazione va valutata molto bene, un contratto importante tutela il calciatore cosi come fece la Roma con Totti in passato. Ora c’è da scegliere, o si struttura un progetto importante intorno al calciatore oppure bisogna lasciare il giocatore libero di andare altrove per sposare un progetto di primaria importanza. A malincuore devo dire che ci sono delle società che stiamo prendendo in seria considerazione, il Napoli vuole tenerlo ma al momento propone un contratto sul quale abbiamo più di qualche perplessità. Lorenzo si è reso conto del fatto che il momento non è semplice, adora rappresentare la sua città ma la situazione ora è complicata. Abbiamo incontrato Giuntoli in passato e ci è stato detto come il Napoli sarebbe ripartito da Insigne e compagni. Le società interessate a Insigne sono tra le più importanti d’Europa. Ricordo quando ci sedemmo a tavolo col presidente che illustrò come la società uscisse da un biennio di danni economici importanti e siamo andati avanti con l’obiettivo di produrre per risalire la china insieme al club azzurro. Siamo felici di continuare ma se io, calciatore, non vengo blindato e sancito come un giocatore importante allora tutto può cambiare. Si tratta di mantenere una dignità professionale. Gabbiadini? Conosco bene il suo procuratore che ritengo un maestro, non ci si può stupire dei quattro goal siglati dal ragazzo che ho sempre ritenuto fortissimo. Il cuore di Lorenzo lo porta a Napoli ma il professionista che è in lui ha capito che potrebbe andar via vista la situazione con la società. Ha voglia di diventare un calciatore importante e di prim’ordine, al centro di un progetto importante. Clausola rescissoria? Sembra sia un qualcosa richiesto dal giocatore, Lorenzo per il bene e per amore del Napoli firmerebbe a vita una clausola ma sempre con un progetto che creda in lui e lo supporti. Il contratto importante rappresenta una certezza per un calciatore in un mondo . Parlando di dati di fatto, Lorenzo è stato il secondo calciatore più incisivo del Napoli nella scorsa stagione. Higuain ha sfornato un goal o un assist ogni 88′, Lorenzo ogni 108′ e Hamsik ogni 192′. In passato Lorenzo ha pensato solo al bene del Napoli e al suo futuro in maglia azzurro ma adesso chiediamo al Napoli la possibilità di togliere il disturbo. Chi comanda in questo momento è il club che detiene il contratto del calciatore che non è un robot ma un uomo e questo aspetto vada preso in considerazione. Lorenzo ci sta malissimo, lui si vede Cavaliere al lavoro a Napoli. De Laurentiis è stato molto bravo a scegliere gli allenatori insieme al suo staff. I diritti di immagine del calciatore non li abbiamo gestiti. Da napoletano e non da procuratore, con tutto il rispetto, ci sono rimasto male per questa situazione. Ci sono modi e modi, serve la consapevolezza di non poter fare l’Udinese con la mentalità della Juve. Il Napoli è cresciuto in tutto tranne in un paio di rami aziendali”.
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