E’ passato tanto tempo da quando De Laurentiis disse di voler istituire la scugnizzeria azzurra e quel progetto in maniera realista non è mai iniziato, ma quest’anno in prima squadra militano Insigne e Gaetano che sono calciatori e tifosi del Napoli. Due calciatori con storie diverse, due calciatori con profili diversi, due giocatori talentuosi. Lorenzo è il capitano del Napoli ed ha un passato importante alle spalle fatto sia di ricordi bellissimi che negativi mentre per Gaetano, dopo l’esordio in maglia azzurra nella scorsa stagione, è il primo anno in pianta stabile a disposizione di Ancelotti che più volte ha ribadito la voglia di non far partire il giovane di Cimitile.
Dai tempi di Paolo Cannavaro e di un giovane Insigne che il Napoli non aveva a propria disposizione due calciatori della propria terra, ma questa volta è diverso perché entrambi hanno la fantasia che può far sognare tutti i figli di Parthenope. Durante questo ritiro, Ancelotti ha dato molto spazio a Gaetano che è stato impiegato nei due di centrocampo e il giovane calciatore ha risposto presente rincorrendo gli avversari ed effetuando dei ripiegamenti difensivi, una propensione acquisita soprattutto nell’ultima stagione nella Primavera di Baronio. Nella sua crescita ha grandi meriti anche il responsabile del settore giovanile Gianluca Grava che gli ha dato tanti consigli soprattutto sotto l’aspetto mentale. Insigne è stato il mattatore del ritiro in Trentino con risate, battute e numeri di alta scuola che l’hanno riavvicinato con i tifosi dopo un periodo alquanto burrascoso.
Il numero 24 azzurro, durante il ritiro a Dimaro, ha coccolato Gaetano incitandolo, rincuorandolo e mostrargli tanto affetto come un buon capitano deve fare.
Il Napoli non può farsi scappare quest’occasione, deve renderli protagonisti delle proprie campagne di marketing, il Napoli deve coltivare la loro appartenenza verso i colori azzurri per riavvicinare il pubblico perché Insigne e Gaetano possono diventare i Totti e i De Rossi del Napoli. L’accostamento a Totti e De Rossi si riferisce all’amore per la maglia che si indossa e non a paragoni tecnici, nell’ammirare i figli della propria terra sudare, correre, dare l’anima, arrabbiarsi, segnare ed esultare baciando la maglia del Napoli e che tutto il San Paolo sia ai loro piedi.
Totti e De Rossi identificavano l’essere romano e romanista con i loro pregi e difetti e Insigne e Gaetano possono, anche se in minima parte, ripercorrere i due ex giallorossi perché il calcio è senso d’appartenenza, è unione, è amore e tutto questo in maniera totale lo si ottiene solo con giocatori napoletani.
Ogni tifoso partenopeo ha sognato di giocare per il Napoli, ogni tifoso partenopeo vede in Insigne e Gaetano i loro sogni realizzarli, ogni tifoso partenopeo gioca e urla con loro perché è una simbiosi inscindibile la napoletanità e la squadra della propria città.
Si sa che essere napoletani e giocare nel Napoli comporta grande responsabilità e pressioni, ma non ci sono parole per spiegare, seppur in minima parte, la bellezza di ammirare l’estro di due calciatori con il sangue di Odisseo sull’erba del San Paolo.
Cari Lorenzo e Gianluca, fateci vivere con voi il sogno azzurro, fateci giocare anche a noi nello stadio di Maradona, fateci urlare, fateci innamorare ancora di più della maglia che ha il colore del cielo.
Cari Lorenzo e Gianluca, a prescindere (come diceva Totò), grazie!
DI WILLIAM SCUOTTO
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