Lorenzo Insigne, attaccante esterno del Napoli, ha rilasciato un’intervista al magazine ufficiale della Champions League e proposta da Premium Sport:
”Un sogno che ho avuto sempre sin da bambino, quello di giocare con questa maglia in questo stadio. Un sogno che diventa realtà. sono orgoglioso di indossare in ogni posto del mondo, perché come tutti i bambini di Napoli… Il nostro sogno erano lo stadio e la maglia. Ora che si è realizzato, spero di rimanerci quanto più a lungo possibile e di vincere qualche trofeo importante.
Ogni tanto ne ho parlato anche con i miei compagni di squadra, ho cercato di fargli capire cosa prova questa città nei confronti dei colori della maglia: è una passione che va oltre il calcio, i tifosi non aspettano altro che la partita la domenica oppure la partita infrasettimanale di Champions League per vedere la partita.
E’ un amore che ti porta a parlare di calcio dal lunedì alla domenica della formazione e di chi gioca oppure no contro l’avversario, per poi parlare del risultato. E’ una passione che a me fa piacere, perché in Italia come in altri posti, non si vive il calcio come lo si vive in questa città.
Da piccolo ho fatto vari provini con diverse squadre, venivo scartato perché dicevano che ero bravino, ma basso. Non andavo bene, arrivai a un punto che volevo smettere di giocare a calcio perché tanto sarebbe stato inutile: tutti mi dicevano la stessa cosa. Poi continuando a giocare nella scuola calcio dove sono cresciuto, arrivai a fare un provino per il Napoli ed iniziai ad indossare questa maglia. In questo momento sono felice, perché avendo avuto quei rifiuti..
Ho realizzato il sogno di indossare quella maglia sempre desiderata. Mi sto togliendo qualche sassolino contro quelle squadre che mi avevano rifiutato: sono orgoglioso di farlo con questa maglia che ho sempre indossato.
Qualsiasi giocatore cresciuto nella propria città ha qualche problemino. Ci sta che, essendo napoletano, possano aspettarsi sempre qualcosa in più, ma io sono contento che loro pensino questo di me, vuol dire che posso dare tanto a questa città.
Poi ho avuto qualche problemino, ma ho sempre risposto in campo. Giustamente andavo io di mezzo perché ero l’unico napoletano della squadra, però abbassavo la testa e continuavo a lavorare: sapevo di poter fare di più ed ero obbligato a dare di più rispetto ai miei compagni, Fino ad ora ci sto riuscendo, e spero sempre di dare qualcosa in più rispetto agli altri.
Sappiamo di non poter pretendere uno stadio sempre pieno, ma i tifosi ci stanno sempre vicino anche quando non vengono. Mi dispiace, però, che in una competizione come la Champions League ci fosse poca gente allo stadio: restiamo tranquilli, perché sappiamo che i tifosi sono sempre al nostro fianco ed in qualsiasi occasione riempiranno lo stadio.
Si è vista anche in Serie C la passione che hanno: ero piccolo, ma i ricordo i 70-80mila allo stadio. Non si vede da nessuna parte, e se dovessimo continuare così allora verranno allo stadio e cercheremo di ricambiare questa fiducia facendo risultato.
Goal al Bernabeu? Ancora oggi non ci riesco a credere di aver fatto goal lì, per me è uno degli stadi più belli d’Europa e del mondo dove hanno giocato tantissimi campioni. Abbiamo affrontato un grande Real Madrid, una squadra incredibile.
Ci rimasi male per il risultato, anche se da un lato fui contento per il goal perché per un napoletano segnare in Champions League del Napoli al Bernabeu non capita tutti gli anni. Spero che un giorno tutti i sogni che ho realizzato possano essere fatti da altri ragazzi napoletani
Manchester City? Un top club, cercheremo di prepararla bene e di affrontare nel miglior modo possibile giocando il nostro calcio che ci chiede il mister contro qualsiasi squadra. Abbiamo le qualità, bisogna avere solo fiducia e non andare in campo con paura per affrontare il Manchester City.
Sappiamo che hanno grandi campioni, ma se giochiamo di squadra possiamo metterli in difficoltà. Sono due partite, dobbiamo fare risultato se vogliamo passare il turno. In Champions League ci sono grandi squadre e ripeto che cercheremo di prepararla nel miglior modo possibile.
Penso che la Champions League, se non pari al Mondiale, sia a livello europeo la competizione più importante. Ci sono le squadre più forti al mondo, e se vuoi crescere ce la possiamo giocare con i top club. E’ una manifestazione incredibile, tutti i calciatori vorrebbero parteciparci: essendo napoletano, sono strafelice ed orgoglioso di farlo con questa maglia e spero di farlo anche negli anni a venire”.
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