Venerdì il Napoli può chiudere il girone d’andata a 48 punti, gli stessi del girone di ritorno dello scorso campionato: sarebbero 96 complessivi, una media da scudetto. Considerando anche la vittoria contro la Sampdoria all’ultima d’andata del 7 Gennaio scorso, il Napoli può raggiungere il tetto dei 99 punti nel 2017. Numeri incredibili che vanno oltre il titolo virtuale di campione d’inverno, la soddisfazione da portare a casa dalla Calabria senza aspettare il risultato di Verona-Juventus di sabato sera.
Nelle ultime undici stagioni chi si è laureato campione d’inverno ha poi vinto lo scudetto, questa prassi ha fallito in una sola occasione, nell’annata 2015-16 con il Napoli di Higuain. Se gli azzurri dovessero vincere all’Ezio Scida, c’è una lezione da non dimenticare e arriva proprio dal mercato. Due anni fa De Laurentiis inseguì Andrè Gomes, Kramer, profili importanti per il centrocampo ma acquistò Grassi e Regini che insieme totalizzarono 14 minuti, senza mai impensierire i titolarissimi. Inglese è un rinforzo utile, in attesa del recupero di Milik può dare un piano B al Napoli. I cinque gol di testa sugli otto stagionali sono un biglietto da vista importante, il Napoli avrebbe finalmente un’alternativa di gioco con la possibilità d’alzare il pallone quando le squadre avversarie sono chiuse e compatte in fase difensiva. Inglese è un profilo dinamico, sa svariare molto per il fronte d’attacco, vanta anche un’esperienza da esterno offensivo nell’avventura al Pescara.
Il centravanti in arrivo dal Chievo Verona non basta, l’occasione storica dello scudetto merita rinforzi, non bisogna avere i rimpianti che ancora aleggiano per la stagione del maledetto gol di Zaza. Finchè non partono Giaccherini e Tonelli, il mercato in entrata per l’immediato è bloccato. I buoni colpi in prospettiva che sta realizzando Giuntoli sono mosse che elevano il Napoli al rango dei grandi club ma non bisogna assolutamente sottovalutare l’immediato, l’occasione storica di questo campionato.
Il Napoli ha un fatturato nettamente inferiore alla Juventus, deve competere con i bianconeri su altri versanti e difficilmente ricapiterà di avere un gruppo così forte, unito e capace soprattutto di esprimere meccanismi di gioco imparati a memoria nei tre anni dell’era Sarri. “Bisogna andare avanti nelle Coppe proprio perché la rosa è forte e così possiamo sfruttarla”, ha affermato De Laurentiis durante il brindisi di Natale. Dando un occhio al calendario, se il Napoli andasse avanti contro Atalanta e Lipsia in Coppa Italia e Europa League dovrebbe affrontare tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo un tour de force a cavallo degli scontri diretti contro Roma e Inter, un momento cruciale della stagione, quello in cui si potrebbe decidere la corsa scudetto. C’è bisogno di rinforzi adeguati in tutti i ruoli, le gare contro Feyenoord e Fiorentina hanno mostrato le difficoltà patite per l’assenza di Insigne. Sarri non considera Giaccherini un’alternativa di valore per le consegne tattiche richieste a Lorenzo e allora bisogna andare sul mercato. Affidarsi ai recuperi di Ghoulam e Milik è un azzardo, un rischio eccessivo, bisogna cautelarsi con un mercato da scudetto: le cessioni di Giaccherini e Tonelli, l’arrivo di un esterno basso che possa essere impiegato su tutte le fasce e di un vice Insigne. Verdi e Vrsaljko sembrano essere obiettivi quasi impossibili, l’arrivo anticipato di Younes, se fisicamente a posto, e un profilo alla Darmian rappresenterebbero linfa vitale e non darebbero spazio ad eventuali rimpianti.
A cura di Ciro Troise
Ciro Troise
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