La società contesterà ai giocatori quanto accaduto, e li convocherà entro cinque giorni dalla contestazione per ascoltare la posizione di ognuno di essi, che ovviamente hanno diritto a difendersi. I calciatori potrebbero affidarsi a un legale, ma anche un rappresentante sindacale in grado di assisterli durante il procedimento. Per ogni giocatore ci sarà la possibilità di inviare un promemoria scritto per spiegare quanto accaduto. Ci sono tutti gli strumenti a tutela dei calciatori, ma anche a tutela della società. Se il provvedimento sarà del 5% dello stipendio (al lordo) trattenuto, l’effetto può essere immediato e inserito nella mensilità del mese corrente, ma anche in questo caso i giocatori potranno fare ricorso, secondo l’iter del collegio arbitrale.

Possibile, invece, che De Laurentiis decida di infliggere una multa del valore del 5% (ma fino al 25%) di un’intera mensilità. Ma in questo caso il Collegio Arbitrale deve dare il suo parere (che può anche essere sfavorevole) con una tempistica più lunga, non prima di due o tre mesi. Deciderà De Laurentiis, che in ogni caso farà fondamento sull’articolo 11 dell’accordo collettivo tra Lega Serie A, Figc, e Aic (associazione calciatori) sui diritti e doveri dei giocatori. Ma questo provvedimento per De Laurentiis è l’ordinaria amministrazione. Quello su cui punta davvero il presidente è il danno d’immagine causato al Napoli. In questo caso il patron impugnerà i contratti per annullare in questa stagione gli introiti sui diritti d’immagine, inseriti in un accordo a parte. Per la società ci sono i presupposti di risoluzione per inadempienza: un provvedimento che se concretizzato andrebbe a colpire soprattutto i “big”, che avrebbero fomentato la ribellione. Una punizione senza dubbio severa.

fonte: il Roma