È sempre bene chiarire che la scorsa estate tra il Napoli e Cavani non c’è stato nulla. Solo alcune voci di corridoio subito rientrate. Nessuna trattativa, nessun contatto. Solo un delirio scoppiato sui social e basato su fake news orchestrate ad arte per prendersi gioco dei tifosi più ingenui. Un piano subdolo, perché in casa Napoli il nome di Cavani non lascia indifferenti. Anche per questo motivo il presidente De Laurentiis si è imbufalito sin dal principio, perché le notizie false potevano compromettere un’idea che il patron ha effettivamente in testa, ma che non voleva attuare questa estate.
LA STRATEGIA. Riportare Cavani a Napoli sarebbe un altro marchio di successo per De Laurentiis. Accontenterebbe i tifosi, con molti di essi che dovranno ricredersi sul presidente azzurro. E forse, chissà, le fake news messe in giro questa estate sembravano perfette per mettere in cattiva luce il patron con una parte della tifoseria. Ora che il discorso potrebbe aprirsi (non riaprirsi) davvero, la priorità è non far naufragare l’ipotesi Cavani sui binari dei social impazziti. Lo ha detto lo stesso De Laurentiis: «Cerchiamo un attaccante da 30 gol, che possa fare come quelli che abbiamo avuto in passato». Cavani è un nome che mette d’accordo tutti. Piace eccome, ha un bel rapporto con i tifosi e la città. Conosce l’ambiente e non sarebbe una scommessa. I figli vivono a Napoli, questo è per lui un ottimo motivo per tornare. Non è un segreto che l’uruguaiano ha confessato agli amici che gli piacerebbe chiudere la carriera a Napoli. Soprattutto, darebbe a De Laurentiis il tempo di scovare il nuovo bomber da 30 reti, quell’attaccante sconosciuto o giovane, che possa diventare il nuovo Mertens, o perché no seguire le orme dello stesso Cavani, che rappresenterebbe una soluzione immediata e farebbe felice Ancelotti.
IL PROBLEMA. Nessuno in casa Napoli ha da ridire sul ritorno di Cavani. Anzi, De Laurentiis ha cominciato ad attivarsi ricucendo i rapporti col giocatore per provare ad aprire una trattativa in estate. L’incoraggiamento definitivo è arrivato da Ancelotti. Mentre in estate l’allenatore si è defilato, dando fiducia all’organico attuale, per il futuro avrebbe fatto il nome del Matador come rinforzo ideale. Da qui i movimenti di De Laurentiis, che proverà a convincere il Matador con un contratto da quattro anni a 6,5 milioni di euro. Al Matador restano due anni di ingaggio coi francesi a 24 milioni di euro complessivi. Con l’eventuale quadriennale offerto dal Napoli corprirebbe quella cifra, quindi il dimezzamento dell’ingaggio sarebbe relativo. Al Psg andrebbe una cifra da concordare, ma che nella mente del patron non dovrebbe superare i 25 milioni. Difficile, senza dubbio. Perché come avrebbe ribadito al pranzo di cortesia in occasione delle partite di Champions League, oggi il Psg valuta il Matador 50 milioni, a prescindere dal contratto in scadenza nel 2020. Ma con Ancelotti che “spinge” e che farebbe da intermediario De Laurentiis ci proverà fino alla fine. E stavolta sarebbe meglio se fosse ancora lui a parlare direttamente dell’eventuale rinnovo di Cavani, senza lasciare i sogni dei tifosi in pasto ai social.
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