Victor Osimhen, attaccante del Lille e grande obiettivo di mercato del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista – risalente allo scorso maggio – pubblicata qualche giorno fa tramite il podcast ‘The Out of Home’. Eccone alcuni stralci: “Sono nato e cresciuto a Lagos, ho perso mia madre quand’ero piccolo e poco dopo mio padre perse il lavoro. A quel punto abbiamo cominciato a vendere acqua per strada, ma avevo i miei sogni. Avevamo problemi a mangiare, ma ero fiducioso e sapevo che qualcosa sarebbe cambiato. Aver avuto un sogno in mente mi ha spinto ad andare avanti e non mollare. Quando riuscimmo a trovare un appartamento, papà mi lasciava giocare nella squadra della zona. Le mie sorelle hanno fatto tanto per me, ogni volta che stavo per mollare pensavo a loro. Tanti ragazzi hanno del talento e lasciano il calcio per lavorare, io ho invece ho messo da parte la scuola per cullare il sogno di diventare un calciatore”.
WOLFSBURG, CHARLEROI E LILLE – “Al Wolfsburg fui scelto da Hecking e avrei giocato di più se fosse rimasto. Sapevo che quella era la destinazione migliore perché credevano in me, ma anche che avrei giocato poco perché c’erano Origi, Mario Gomez e Dimata. Era difficile trovare spazio, ma volevo imparare da loro e non mi abbattevo. In Belgio mi chiamò il Bruges, ma poi non se ne fece niente nonostante avessi sostenuto le visite mediche. Poi mi chiamò lo Charleroi e non lo dimenticherò mai, ero felicissimo dopo i rifiuti di Zulte Waregem e Bruges. Quando finì la stagione con 20 gol a referto, valutai l’opzione Lille con il mio agente. Giocavano in Champions League ed erano una buona squadra, fu difficile muovermi, ma mi convinsi perché il Lille sforna sempre grandi talenti. Quest’anno non è finito bene perché abbiamo perso la possibilità di andare in Champions League per un solo punto“.
FUTURO E MODELLI – “Tra le aspirazioni che ho per la mia carriera c’è quella di giocare in uno dei più importanti club del mondo, vincere la Champions League, vincere qualcosa con la Nigeria. Voglio vincere, spero che non sia un sogno troppo grande. Idoli? Ci sono diversi attaccanti che mi piacciono, ma provo a rubare qualche movimento a Drogba, anche se per il giocatore che sono non gli somiglio. Mi piace dormire, mangiare, la moda e la musica. Ma anche occuparmi di alcuni business con i miei fratelli. Mi piace anche ascoltare musica. Dopo il Mondiale U17 mi cercavano Barcellona, Juventus, Arsenal e Inter, ma io volevo crescere e diventare un buon attaccante. Il Wolfsburg era una vbona opzione, ma quando andai lì mi feci male la spalla”.
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