È la settimana della ripartenza, domani s’inizia con il raduno a Castel Volturno e poi giovedì la partenza per il ritiro di Dimaro, il primo appuntamento della preparazione estiva che poi continuerà a Castel Di Sangro dal 25 luglio al 9 agosto. Ci sarà anche Osimhen, in attesa del mercato perché nel Napoli si è ricostruito un sistema di potere dopo l’anarchia organizzata che ha regnato per la stagione del flop. Il metodo Conte non accetta sconti né eccezioni, il lavoro torna ad essere una religione e l’unica strada possibile per riscattarsi e ridurre il gap con gli avversari.
Dal consiglio dei saggi al film della discordia tra Calzona e la squadra, dalle irruzioni di De Laurentiis nello spogliatoio alle decisioni unilaterali di Osimhen, dal commissariamento del presidente con Garcia alle diatribe interne al gruppo tra un ritiro e l’altro e soprattutto accumulando sconfitte sul campo, la scorsa stagione è da cancellare nei fatti ribaltando le cattive abitudini che erano diventate normalità. Comanda Conte, è lui il manager, l’uomo al potere che stabilisce le regole uguali per tutti in cui non si ammettono musi lunghi e scontenti. Lo capirà anche Kvaratskhelia che dovrà abbandonare le sirene del Paris Saint Germain, o accetterà la proposta di rinnovo del Napoli magari provando ad ottenere con il suo agente Mamuka Jugeli il massimo possibile o rimane al Napoli con l’ingaggio attuale di 1,4 milioni di euro circa.
Sul mercato anche il Napoli ha cambiato atteggiamento, vuole arrivare agli obiettivi posti da Conte che collabora attivamente nello scouting e soprattutto si muove per convincere i calciatori. È un fattore attrattivo, lo dimostra la vicenda di Buongiorno che ha preferito il Napoli, in virtù proprio del progetto tecnico condiviso con Conte, alla Juventus e ha deciso di non rischiare con l’Inter che aveva bisogno di tempo per realizzare delle cessioni necessarie a finanziare l’investimento di 35 milioni di euro più 5 di bonus compiuto dal Napoli.
Un altro segnale del metodo Conte è l’acquisto di Spinazzola nonostante ci sia ancora in rosa Mario Rui. È un segnale, trasferisce la sensazione di un club rapido, che mette al centro l’idea di portare a casa i propri obiettivi.
Con gli arrivi di Rafa Marin, Spinazzola e Buongiorno (non ancora ufficiale) il Napoli dovrà concentrarsi anche sulle uscite. Ci sono tanti giocatori in bilico: Ostigard, Natan, Juan Jesus, Simeone e poi va fatto un ragionamento su Gaetano e Zerbin. L’unica cessione compiuta finora riguarda Zanoli che è stato ceduto al Genoa in prestito con diritto di riscatto (che diventa obbligo al verificarsi di alcune condizioni) fissato a 7 milioni di euro.
Quando il Napoli avrà compiuto dei movimenti in uscita, allora potrà muoversi per un altro difensore o un esterno di gamba sulla destra. Dovrà lavorare sul fronte delle partenze anche per far tornare i conti riguardo alla lista dei 25 per il campionato di serie A.
La storia dell’estate del Napoli è quella di Osimhen, in Premier League non sembra muoversi nulla di concreto. L’unica speranza potrebbe essere l’Arsenal se dovesse sfumare Gyokeres che sembra l’opzione principale. Il destino di Osimhen sembra orientato su due possibilità: il Paris Saint Germain o il mercato arabo che inizia il 17 luglio, con l’Al Ahli che sembra il club più interessato. Se dovesse partire Osimhen, Lukaku è la strada più concreta. Il centravanti belga ha detto sì a Conte, ha dato priorità al Napoli che crede che con il passar del tempo il Chelsea possa rivedere le sue pretese, magari accettando anche il prestito.
Ciro Troise
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