Sono trascorsi esattamente due anni da uno dei momenti più belli ed entusiasmanti della storia del Napoli. La squadra di Maurizio Sarri, reduce da un campionato mozzafiato e protagonista di una cavalcata che portò Insigne e compagni a un passo dal sogno scudetto, arrivava a Torino piena di coraggio e desiderosa di regalare un sogno ai propri tifosi: gli azzurri riuscirono a fare ciò che gli veniva meglio, gestire e controllare la gara nonostante un fortissimo avversario e fu il difensore Kalidou Koulibaly, a pochi istanti dal termine, a regalare il successo per 1-0 al Napoli, la prima vittoria della sua storia all’attuale Allianz Stadium e la possibilità di continuare a coltivare il sogno scudetto. Tanti tifosi ricordano quella data con il sorriso, una parte di quel Napoli non c’è più, ma resterà impressa nelle menti di tutti noi. La forza della coppia Albiol- Koulibaly, la gestione del possesso palla targata Jorginho, il falso nueve Dries Mertens, capolavoro reinventato di Sarri e la visione da regista offensivo di Lorenzo Insigne, ancora oggi trascinatore e capitano del Napoli.
Sono trascorsi solo due anni, ma sono cambiate tante cose: Ghoulam ad esempio, quello che veniva considerato tra i migliori terzini al mondo, è stato perennemente colpito dagli infortuni ed appare difficile un suo ritorno ai fasti di un tempo. Jorginho, invece, è partito alla volta di Londra, ha lasciato Napoli e sta impressionando con il suo modo di giocare in Premier League. Infine, il colpo più duro riguardante quel Napoli, Maurizio Sarri, condottiero in quella straordinaria stagione, dopo una breve parentesi in Inghilterra, si è accasato a Torino, a casa degli acerrimi rivali della Juventus, tradendo definitivamente i colori azzurri. In questi due anni sono cambiate tante cose, sia in ottica calcistica che non: ora ad esempio il mondo del calcio e dello sport è fermo, è alle prese con una delle più grandi battaglie, la sfida al Coronavirus, una malattia che ha colpito tutto il mondo.
Sono passati due anni, ma come spesso accade nella vita reale non è tutto bello quello che vediamo: così come quel Napoli, dopo una storica vittoria a Torino, crollò davanti allo schermo di Inter-Juventus, assistendo inerme all’assurda decisione di Orsato di non espellere Pjanic per l’intervento falloso su Rafinha, e sotto i colpi di Simeone a Firenze, così la vita resta ora ferma e bloccata in un segmento di 24 ore continue.
Quello che ci possiamo augurare, è, che, dietro questa triste scia e questa maledetta vicenda, si possa tornare a giorni come quel 22 Aprile 2018, un giorno dove tutti noi sorridevamo.
A cura di Mario Tramo
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