Il Napoli è andato al giro di boa della sosta ancora una volta primo in classifica, ha attraversato cinque turni davanti a tutti. Un rendimento che vale ancora di più per lo spessore e l’equilibrio del campionato nelle zone alte della classifica ma il Napoli ha ancora margini di miglioramento, è un cantiere aperto. Conte è partito dalle fondamenta del palazzo, la solidità difensiva riuscendo così ad intervenire sulle incertezze di un organico che aveva perso entusiasmo e convinzione dopo il decimo posto e i 48 gol subiti.
I ragazzi di Conte esprimono la seconda difesa del campionato, hanno tenuto il 58,3% delle gare con la porta inviolata, anche sotto quest’aspetto solo la Juventus ha fatto meglio.
I numeri della fase offensiva non sono, però, da squadra di vertice: ha il settimo attacco (anche il Milan con una partita in meno ha segnato di più), è sesto per media tiri a partita, settimo per expected goals, cioè le reti previste dall’algoritmo in relazione alla mole di gioco prodotta.
Dipende tanto da Lukaku ma l’analisi va fatta in maniera complessiva esaminando le due facce della medaglia. Big Rom deve muoversi di più, staccarsi dall’unico meccanismo di gioco spalle alla porta nella zona centrale del campo, togliere i riferimenti agli avversari come ha fatto nel corso del secondo tempo contro l’Italia ma anche la squadra deve alzare il livello di qualità e velocità nella trasmissione del pallone. Il rientro di Lobotka sarà prezioso, nella partita di venerdì sera contro la Svezia la sua gamba è parsa già più fluida rispetto alla mezz’ora in campo a San Siro. È stato un impatto complesso contro l’Inter che spingeva, non era scontato ritrovare subito il flusso del gioco dopo circa un mese vissuto lontano dai campi.
Non basta Lobo, deve crescere la convinzione generale di poter aumentare la produzione offensiva in tutte le gare. Il Napoli è ottavo per passaggi nell’area di rigore avversaria, quartultimo per cross. Con Lukaku aumentare proprio questa soluzione potrebbe favorire la capacità di Big Rom di riempire l’area di rigore con la sua stazza.
Il Napoli può lavorare sulle connessioni sia sulle catene laterali, quella di destra rappresenta l’anima del gioco degli azzurri ma può essere ancora più incisiva, a sinistra Kvaratskhelia è il miglior marcatore del Napoli ma ricercando la giocata in armonia con Lukaku l’impatto potrebbe diventare ancora più forte. McTominay incide di più quando non viene ingabbiato negli spazi stretti trovandosi a giocare spalle alla porta, deve avere campo per sfruttare la sua gamba, la capacità di leggere i varchi in cui buttarsi, anche stare dentro ai duelli con la forza, l’impatto fisico che lo contraddistingue, emerso soprattutto nel primo tempo anche nella sfida con Barella a San Siro. Il Napoli ripartirà contro la Roma di Ranieri, un amico di Conte. Tredici mesi fa, ad ottobre 2023, quando Napoli sognava che Antonio fosse il liberatore dall’era Garcia per salvare una stagione complicata entrambi furono avvistati a cena in Sardegna. Il turno dopo la sosta è molto enigmatico, carico d’incertezze sulla condizione dei giocatori, sui rientri soprattutto per chi arriva dall’Africa o dal Sudamerica. Stavolta sarà ancora più complicato perché non ci sono riferimenti su come giocherà la Roma, sull’impatto che avrà Ranieri nel cuore e nella mente dei suoi calciatori, se riuscirà a trasformare velocemente l’inerzia negativa di una squadra dodicesima. La Roma cercherà di alimentare la propria fiducia in campo ritrovando la solidità difensiva e una traccia condivisa nella propria anima, toccherà al Napoli spegnere l’adrenalina dei giallorossi. Sarà un altro esame particolare dopo la tris di sfide contro Milan, Atalanta e Inter, chiuso con quattro punti su nove prima della sosta.
Ciro Troise
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