Maurizio Sarri nelle prossime ore ma non è scontato dovrebbe incontrare Aurelio De Laurentiis e l’ad Andrea Chiavelli. Tutto è possibile, anche che ci sia solo una riunione al telefono. Vedremo. D’altronde, non può far altro, in attesa che il presidente del Napoli gli allunghi un contratto e una penna e gli proponga di prolungare di almeno un altro paio di stagioni (fino al 2022) il suo matrimonio con il club azzurro.
Ecco. Se il Napoli e Sarri decideranno di andare avanti assieme, l’accordo non sarà un compromesso ma una nuova luna di miele. Il club punta al rinnovo per continuare un ciclo con pochi paragoni in termini di entusiasmo e di risultati e non è preoccupato dalle tentazioni del tecnico di cambiar aria. Anche l’altra sera Sarri ha lasciato aperto uno spiraglio all’addio a fine stagione: «Dovrò fare un passo indietro se dovessi pensare di non poter più dare il 101 per cento». Parole sul cui effettivo peso ora si scateneranno le dispute. La verità è che è ancora troppo presto per dare risposte definitive: a se stesso, al Napoli e al pubblico. Non v’è certezza assoluta, dunque: vai a capire perché, visto che Sarri è legato al Napoli per altri due anni (ma nel contratto c’è una clausola rescissoria da 8 milioni da esercitare entro il 31 maggio).
Nessun club, fino ad adesso, ha dato la disponibilità a voler pagare la clausola da 8 milioni di euro. Si sa, sarà valida fino al 31 maggio: poi dal giorno dopo scatterà un biennale che legherà il tecnico di Figline fino al 2020. Alla cifra di 1,5 milioni di euro a stagione. Allegri, per intenderci, guadagna quasi 4,5 milioni.
Negli ambienti vicini all’allenatore toscano giurano che Sarri non ne farà una questione di soldi. Ma dalla società è chiaro che si pensa a offrire una sostanziale modifica del suo ingaggio: probabilmente l’idea è quella di portare l’attuale stipendio almeno al doppio. Sarri però vuole capire il progetto tecnico. E non è la solita scusa per prendere tempo: restare senza sapere cosa ha in mente il club sarebbe stato un salto nel vuoto. Manda dei messaggi chiari: non vuole solo più giovani da svezzare, vuole anche giocatori già fatti. L’adeguamento, certo. Già l’anno scorso Sarri pensava di meritare un ritocco dello stipendio, ma la risposta del club fu negativa e il tecnico non ne fece un dramma. L’impressione, dunque, è che sotto il profilo economico, Sarri verrà «accontentato». Il discorso, allora, si sposterà inevitabilmente sul Napoli che verrà. E sugli obiettivi del mercato estivo. È qui che le distanze potrebbero allungarsi. Sarri ha sempre detto, senza giri di parole, che i mezzi per contrastare le big non ci sono. E chiederà anche di blindare il ds Giuntoli, che ha un contratto che scade nel giugno del 2019, con cui c’è un feeling totale.
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