Ripartire con gli stimoli giusti per avere la certezza di poter ancora migliorare il Napoli del futuro. Questo è l’aspetto alla base della valutazione che farà Sarri sul discorso del rinnovo con il club azzurro. In ballo la programmazione futura, l’allestimento della nuova squadra in riferimento alle riconferme dei big, i nuovi acquisti e cessioni e poi ci sarà da discutere l’aspetto economico.
Poi bisognerà verificare se in estate dovesse scattare qualche cessione eccellente e cioè se qualche top club si facesse avanti per elementi come Koulibaly, Mertens e Ghoulam, o altri che potrebbero far gola come Jorginho che non ha ancora rinnovato (è partito il discorso con Zielinski). Eventuali partenze di giocatori di questo calibro andrebbero compensati con arrivi di pari livello io superiori.
Fondamentale, quindi, sarà l’idea in riferimento alla costruzione del nuovo Napoli, quella che potrà essere la nuova squadra tenendo presente anche alla partecipazione alla nuova Champions League.
De Laurentiis è pronto ad allungare l’intesa per un altro anno o per due con il tecnico e cioè fino al 2022, cancellando la clausola rescissoria e aumentandogli l’ingaggio. Ma c’è da trovare l’intesa, il punto di convergenza tra l’idea del club e le aspettative dell’allenatore. Sarri guadagna 1.4 milioni (con il bonus Champions in questa stagione è arrivato a 2.4 milioni). La nuova offerta si andrebbe ad aggirare intorno ai 3 milioni (con bonus da verificare), il tecnico vorrebbe partire già da 4 come base (bonus a parte) e c’è quindi un divario sul quale andare a ragionare.
Il tecnico toscano è legato per altri due anni al club azzurro (scadenza 2020) ma è in vigore una clausola rescissoria con scadenza al 31 maggio che gli consentirebbe di svincolarsi dal Napoli se un altro club arrivasse ad offrire 8 milioni. Nessuna offerta finora è giunta all’allenatore, anche se il suo grande lavoro che sta svolgendo sulla panchina azzurra non è passato inosservato: i top club europei che decidessero di cambiare tecnico e virare su nuovi nomi potrebbero andare dritto su Sarri. Tra questi il Chelsea (in caso di esonero di Conte) e il Monaco, ma anche altri club di Premier (Arsenal o Tottenham) o altri ancora (Shakhtar). Tutto dipenderà dall’effetto domino delle panchine europee.
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