La stagione si sta raddrizzando. Insigne l’aveva iniziata maluccio nella testa e nelle gambe. Tre belle botte difficili da mandare giù: la porta sbattuta in faccia sulla questione del contratto, la mancata convocazione in Nazionale, la panchina anziché il campo con Sarri. Autunno triste e amaro, guai però a buttarsi giù deve aver pensato il talento di Frattamaggiore. Che oggi può finalmente fare un altro tipo di conti e di considerazioni su tutti e tre i fronti. Il campo innanzitutto. Aveva iniziato a passarsi il testimone con Mertens, con il belga in vantaggio. L’infortunio di Milik e l’invenzione del tridente formato dai tre piccoletti ha stravolto tattica e strategie. Dandogli fiducia, Sarri ha lentamente recuperato l’attaccante: da quando il Napoli è rimasto orfano del centravanti polacco, in campionato Lorenzo è stato scelto nell’undici titolare tredici volte su quattordici, saltando per turnover solo la trasferta di Crotone. Da quando è stato recuperato alla causa azzurra, è diventato nuovamente imprescindibile. Gennaio mese d’oro degli azzurri, con cinque vittorie su cinque, ha toccato pure lui, oggi uno dei trascinatori, uno di quelli che credono maggiormente nel sogno. Nel frattempo è aumentata la reputazione del ct Ventura. Un paio di volte lo ha scrutato live e Lorenzo non s’è fatto sfuggire l’occasione, l’ultima in casa del Milan: migliore in campo. Ma il selezionatore già a dicembre era ritornato sui propri passi correggendo una propria teoria: nel mio 3-5-2 non ci sarà posto per Insigne. Che invece resta uno degli ultimi talenti più interessanti del nostro calcio, punto di riferimento in futuro pure della nostra Nazionale. Certo, resta da risolvere la grana del rinnovo contrattuale. Ma la sensazione è che anche questa storia avrà un lieto fine. Nel senso che potrebbe materializzarsi il desiderio del giovanotto di non lasciare il Napoli, per diventarne una bandiera. Come ha ribadito Roberto, il fratellino trasferitosi in B nel Latina per fare esperienza e, chissà, tornare un giorno di nuovo insieme in maglia azzurra. Le diplomazie sono al lavoro, una tappa importante potrebbe essere quella di metà febbraio, all’indomani della prima partita di Champions contro il Real Madrid: per quella data è in calendario l’incontro tra De Laurentiis e i procuratori dell’attaccante. Prove di disgelo sono già in atto: brusco e quasi spiacevole fu il primo incontro sulle montagne di Dimaro, in pieno ritiro prestazionale. Venne ritenuta eccessiva dal club la richiesta di Insigne: ingaggio uguale a quello di cui aveva beneficiato Higuain (circa 4,5 milioni). Il Napoli oggi ne mette tre sul piatto della bilancia, gli stessi che spingeranno Mertens a dire sì. C’è tempo ancora per venirsi incontro. E per parlarsi. Magari con i gol.
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