Ancora una volta Higuain ha sbagliato un gol facile facile prendendosi addosso le ire di un paese intero. Chissà cosa sarebbe successo se avesse fatto gol, nell’occasione che avrebbe cambiato la storia. E che ancora una volta è capitata sul suo piede. Come contro la Germania, nella finale di Rio; o come contro il Cile nella finale di Santiago della scorsa estate. Proprio il Pipita, 43 reti in questa stagione da sogno, adorato in Italia come l’ultimo degli imperatori del gol. Invece anche Gonzalo è impietrito, proprio come Messi. Rimpicciolito da un errore clamoroso. Ma solo perché lo ha fallito lui: un’altra corsa di 50 metri palla al piede, e un altro flop a tu per tu col portiere avversario (prima Neuer e poi Bravo). Ne escono sconfitti, tutti. Non certo solo Messi e Higuain.
ll Pipita (sostituito dal 70′) che di dubbi da togliere ne ha tanti. Mica solo questo. Per prima cosa dovrà decidere se accettare o meno la proposta di rinnovo che De Laurentiis è pronto a formalizzare a manager-fratello: su quel foglio di carta il presidente scriverà una cifra (8 milioni) che dovrebbe togliere al Pipita ogni perplessità (economica) sulla sua permanenza in azzurro. Basterà? Sì, dicono al Napoli. Certo che basterà. D’altronde proprio giovedì scadrà la clausola rescissoria: da venerdì in poi, De Laurentiis potrà rifiutare persino di sedersi con un club interessato a comprarlo dicendo, semplicemente, che è «incedibile». Lo dirà, c’è da stare certi. A meno che non sia lo stesso Higuain a volere altro. Cosa che, al momento, l’argentino non ha mai fatto trapelare. Lo riferisce l’edizione odierna de Il Mattino.
