All-in: tutto in gioco, tutti dentro, il tutto per tutto. È la partita del piatto che non deve piangere, con il Napoli che ha due abrasioni sulla pelle ed è atteso da un match di ritorno che non permette calcoli e misurini. E lo stesso discorso vale per Arek Milik, l’escluso dell’Emirates. Domani tocca a lui, con Insigne come spalla, stando alle prove tecniche e tattiche di ieri a Castel Volturno (il tridente sarà l’arma della disperazione). Servono i suoi centimetri, la sua potenza fisica, i suoi gol. Ancelotti stavolta non rinuncia al polacco, il miglior bomber della stagione: 20 reti fatte, 17 in campionato, una in Coppa Italia e due in Europa League. In una notte così servono gli specialisti, quelli del gol, quelli che non bluffano. Non è solo il numero di gol che fa l’attaccante: sono il talento, l’audacia e la qualità degli scalpi strappati al destino. Ed è per questo che l’Arsenal è anche la notte del polacco. Forse la più importante.
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