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Hysaj: ”E’ arrivato il momento di regalare lo scudetto ai tifosi. Sarri è il più importante del progetto”

''Ora abbiamo la mentalità giusta per lottare in ogni gara come se fosse una finale''

Arrivò al Napoli a 21 anni ma già sembrava che ne avesse 30 per l’esperienza che aveva in campo. Maurizio Sarri, quando accettò di allenare la squadra azzurra, pretese il suo acquisto perché sapeva quanto poteva dargli. E non si sbagliò. Alla terza stagione in maglia azzurra Elseid Hysaj è diventato ancora più forte al punto di avere una clausola di 50 milioni di euro valida solo per l’estero. Alla soglia dei 24 anni, che compirà il prossimo 2 febbraio, il terzino destro albanese, parlando in esclusiva al Roma, ha voluto essere chiaro per quanto riguarda il massimo obiettivo della serie A: “È arrivato il momento di regalare lo scudetto ai tifosi“, ha ammesso il difensore partenopeo. Pur evidenziando che: “mancano ancora tante gare e dovremo lottare fino alla fine per questo obiettivo”.

Allora Elseid, qual è la forza di questo gruppo? “È prima di tutto il lavoro. I miei compagni che stanno qua sono tutti umili e tutti insieme di diamo una grande forza”.

Da cosa nasce la consapevolezza di poter arrivare fino in fondo sempre a questi ritmi? “Da tre anni di programmazione. Tutto il lavoro fatto nel triennio ci fa capire di potercela giocare con tutti, a prescindere dalla forza o dalla qualità avversaria”.

Quanto conta Maurizio Sarri in ciò che sta facendo il Napoli? “È il più importante del progetto, ci ha dato lui la consapevolezza di essere forti. Si vede da fuori che giochiamo bene grazie alle sue qualità di maestro di calcio. Ci ha fatto migliorare in difesa e in attacco”.

In tanti dicono che il Napoli è bello ma non alza trofei…. “È vero, giochiamo bene e non vinciamo ma non è detto. Bisogna rimanere umili cercando di giocare sempre il nostro calcio, i risultati poi arriveranno”.

Si aspettava quando è cominciato tutto il 16 agosto contro il Verona che oggi il Napoli potesse essere primo in classifica e in fuga con la Juventus? “Se siamo in testa qualcosa vorrà dire. Siamo migliorati rispetto al passato nelle sfide contro le piccole. Prima non riuscivamo a vincerle, ora sì. Abbiamo iniziato molto prima rispetto agli altri e siamo riusciti a conquistare la Champions battendo il Nizza ai preliminari. Tanti gli sforzi fatti ma siamo sempre davanti a tutti con la Juve che insegue. Il merito è del lavoro”.

A proposito di Juventus, ma è davvero più forte del Napoli? “Per ora siamo noi i primi, si sa, però, che la Juve è sempre stata la più forte. Bisogna pensare solo a noi stessi, vincere partita per partita e fare i conti alla fine”.

Ma davvero non si può pronunciare la parola scudetto? “È troppo presto per parlarne. Mancano tante partite. È giusto pensarla alla giornata. Può cambiare il mondo, ma il sogno deve rimanere”.

Eppure a luglio scorso nel ritiro di Dimaro, tranne Sarri, tutti hanno ammesso di voler puntare al titolo…. “Ognuno ha questa aspirazione perché ci arriviamo sempre vicini e non lo abbiamo vinto. È giusto anche stare con la testa bassa. Non stiamo a 30 punti dalla seconda. Può succedere di tutto nel calcio”.

Quanto è costato uscire dalla Champions? “È stato brutto, è una manifestazione bellissima. Poi quando esci fuori devi pensare al campionato per vincere qualcosa “.

L’Europa League può togliere energie fisiche e mentali per la lotta al tricolore? “Non penso. È una competizione affascinante. La giocheremo ad alti livelli per cercare di arrivare fino in fondo. La possiamo anche vincere”.

L’infortunio di Ghoulam quanto è pesato? “È stato un giocatore importante per la nostra squadra ma in una stagione si possono avere degli infortuni, si devono mettere in conto. Bisogna utilizzare chi c’è. Stanno facendo tutti bene”.

È difficile per lei spostarsi a sinistra in alcune gare? “Abbastanza, ma faccio ciò che dice il mister. È naturale che rendo di più nel mio ruolo base ma all’occorrenza sono a disposizione. Anche se ci sono delle difficoltà”.

Lei è arrivato in questo Napoli assieme a Sarri e a soli 21 anni ha dimostrato di essere già un big. Se lo aspettava? “È vero, sembravo essere già esperto. Ho giocato presto in serie B e in A. Rispetto a tre anni fa è cambiata la mentalità. Il calcio ti fa crescere e giocare poi col Napoli non ha eguali”.

Il girone di ritorno della scorsa stagione è stato eccezionale. Lo sa che se il Napoli lo ripete davvero si può festeggiare? “Bisogna continuare così. Tutti noi abbiamo sbagliato qualcosa due anni fa e un anno fa. Se sei forte non hai delle pause. Ora abbiamo la mentalità giusta per lottare in ogni gara come se fosse una finale”.

Intanto domenica c’è l’Atalanta che vi ha buttato fuori dalla Coppa Italia…. “È una squadra fastidiosa nel modo di giocare. Bisogna capire gli errori e limarli. Si deve andare la per vincere. È importante per i tifosi. Bisogna cambiare il vento contro i nerazzurri”.

Con chi ha legato di più nel gruppo? “Sto bene con tutti. Sono tutti bravi ragazzi. Alcuni come Tonelli e Mario Rui li conosceva già fa Empoli. Quando arrivai sembrava tutto difficile ed invece mi hanno fatto sentire subito a casa”.

A proposito di compagni di squadra, quella spinta ad Insigne prima di Genoa-Napoli è diventata virale su youtube…. “Siamo diventati famosi (sorride). È stato un momento di scherzo. Ci siamo messi a ridere. È sempre lui a fare scherzi. Ci siamo fatti una risata”.

È pronto ad accogliere Verdi che ha giocato con lei ad Empoli? “È forte ma ancora non si sa se verrà. Se viene ci darà una bella mano”.

È un motivo di vanto avere una clausola di 50 milioni solo per l’estero? “È una valutazione loro. Non lo decido io il prezzo. Sembrano tantissimi. Ma vedendo il calcio come sta andando…. Devo pensare a me e poi se arriverà qualcuno vedremo che cosa accadrà “.

Resterebbe a vita in questo Napoli? “Sì sicuramente. Me lo sono immaginato così e così è. Si sta benissimo ed è una grande città”.

Perché ha cambiato il numero di maglia a luglio scorso? “Il 23 è stato sempre il mio numero. Quando sono arrivato ce lo aveva Gabbiadini. Appena è andato via l’ho preso”.

Come si trova in città? “Benissimo. I tifosi sono molto caldi. Ti aiutano su tutto. Danno tutto. Un bambino di 2 anni sa già chi sei. Poi qui fa caldo”.

Cosa adora mangiare? “Ci sono troppe cose buone. Si mangia troppo bene. Il primo anno che sono arrivato se non mi mettevo in regola ingrassavo “.

Che rapporto ha con i tifosi? “Sono i numeri uno. Ti conoscono da due chilometri di distanza. Amano il calcio e i giocatori, ci proteggono. È una bella sensazione”.

Vuole dire qualcosa ai tifosi? “Speriamo di farli contenti e di portare loro qualcosa che manca da tempo”.

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