Marek Hamsik ha parlato al mensile slovacco “Break”. Ecco l’intervista, tradotta da CalcioNapoli24 in anteprima:
Qual è stato il primo tatuaggio?
“Qui sulla spalla. Sono tre caratteri cinesi che significano energia, onestà e talento. Simboli legati al calcio, quando me lo feci avevo sedici anni e i miei genitori ne furono all’oscuro”
Ritornasti a casa con la maglia a maniche lunghe?
“Per fortuna mi trasferii già a Bratislava, se avessi ancora abitato con loro non l’avrei potuto fare. Quando lo videro la prima volta non mi dissero nulla. O mi tagliavano la mano, o accettavano il tatuaggio: scelsero la seconda”
Ne faresti altri?
“Non lo so, i tatuaggi mi sono sempre piaciuti. Già ne avevo qualcuno all’età di sedici anni, ed è così pure oggi. E’ la mia malattia, è una passione. Se potessi me ne farei altri, ma ho il corpo completamente pieno”
Chi te lo impedisce?
“Mia moglie Martina. Non vuole che io sia del tutto tatuato e si lamenta”
Dopo il primo tattoo, qual è stato il secondo che hai fatto?
“La scritta in caratteri cinesi sul collo. Significa passione e quindi ha un grosso valore. Poi dopo questo ne sono venuti uno dopo l’altro”
A quale dei tanti tatuaggi sei legato in particolar modo?
“Certamente a quello dei nomi dei miei figli e il cuore con la data del giorno del mio matrimonio. Ho anche una scritta in lingua italiana sulla mano (“Proteggi la mia famiglia”), le scarpette che mi regalò mio nonno e il nostro cane. Per il resto non tutti hanno un significato, alcuni li ho fatti perchè mi piacevano”
Chi è il tuo tatuatore?
“I primi due li ho fatti in Slovacchia, il resto a Napoli. Vado sempre e solo dallo stesso ragazzo. Abbiamo un grande rapporto, non ho mai aspettato per tatuarmi. Non lavora da solo, ci sono altri ragazzi che lo aiutano. Quando sto da lui nello studio ci sono sempre una decina di persone che mi fanno compagnia”
Il tuo club che ne pensa?
“Non sono l’unico che in squadra ha tatuaggi”
Gli allenamenti o le partite incidono sulla permanenza dei tatuaggi per quanto riguarda il colore?
“Assolutamente no, non causano nessun problema. Si dice che il sole sia dannoso per loro, ma non è così”
Quali sono stati i più dolorosi?
“Sicuramente dove ci sono i muscoli, lì il corpo è molto sensibile. Oppure sulla spalle dove ci sono le ossa. Per quanto riguarda le altre parti il dolore è sopportabile”
Come scegli il tema da farti disegnare?
“Ho fatto sempre tutto in modo mirato. Il tatuaggio si progetta in modo molto facile, consultando riviste o facendosi consigliare dal proprio tatuatore. Nel mio caso li guardo su Internet o su Instagram. Poi ci pensa il tatuatore a fare il disegno”
Hai già qualche idea per il prossimo?
“Quando vincerò il campionato, mi farò disegnare lo scudetto sulla gamba. Ho già la Coppa Italia vinta col Napoli e la data della storica qualificazione al Mondiale in Sud Africa della Slovacchia”
Hai anche degli orecchini… Pensi di fare anche qualche piercing?
“No, non fa parte di me. Il mio modello del calcio è Pavel Nedved. Quando arrivò in Italia iniziò a vestirsi alla moda e i suoi compagni di squadra iniziarono a fare lo stesso”
Compri riviste di moda?
“No, ma con mia moglie giro spesso per i negozi. Andiamo insieme a fare shopping, ognuno sceglie cosa comprare”
Ci sono cose che hai comprato e non hai mai indossato?
“Tutto ciò che compro subito lo indosso”
Hai un vestito speciale?
“Niente di speciale, una volta che acquisto qualcosa diventa speciale per me. Ho un guardaroba enorme: sessanta maglie, quaranta pantaloni e sessanta paia di scarpe”
Quali colori preferisci?
“Mi piacciono il bianco, il nero e il grigio, sono i colori classici. Indosso capi di qualsiasi colore, ne ho avuto qualcuno anche rosa”
Il massimo che hai speso.
“Forse una giacca di pelle. La pagai 2.500 euro”
Invece la cosa più economica che hai indossato?
“Un boxer”
Dove fai i tuoi acquisti?
“Ci sono due o tre negozi a Napoli dove vado spesso”
Qual è l’abito più strano che hai indossato?
“Era a Carnevale e mi vestii da prostituta”
La popolarità è un ostacolo?
“Non è sempre un vantaggio, ma bisogna fare i conti con essa. Quando vado in luoghi molto affollati i tifosi mi chiedono foto e autografi ed io li accontento”
Sei stato derubato in città…
“Due volte è successo, ma non li ho mai beccati i ladri. Alcuni oggetti in città è meglio non indossarli”
Il tuo look è famoso. Vai spesso dal parrucchiere?
“Ogni dieci giorni. Quando stavo in Slovacchia andavo da una signora a tagliarmi i capelli, poi col tempo li ho modificati giorno per giorno”
Molti bambini portano ci capelli come i tuoi, che ne pensi?
“E’ bello vedere bambini slovacchi e napoletani che mi prendono come esempio. Sono contento di essere il loro idolo”
Quali sono i tuoi hobby nel tempo libero?
“La moda, le auto e gli orologi. Ma queste cose vengono in secondo momento, al primo posto ci va sempre la famiglia. Cerco di stare il più possibile con loro, anche se il tempo a disposizione non è tanto”
I bambini hanno cambiato la tua vita, anche sul piano calcistico?
“Per quanto riguarda il calcio non è cambiato nulla. Prima di scendere in campo la concentrazione è sempre la stessa. Ora mi sto godendo di più la casa dopo la partita, mia moglie e i miei figli sono lì ad aspettare che io torni”
Hai svolto anche altri sport?
“Quando ero piccolo amavo sciare, a volte mi manca. Nel contratto c’è un divieto per il quale non posso sciare perché è uno sport pericoloso. Non possiamo nemmeno andare in bici o in moto”
Ti ricordi la tua prima auto?
“Una Peugeot 307 Coupé Cabriolet blu. Ce l’avevo quando agli inizi della mia avventura a Brescia”
E adesso?
“Ho realizzato un sogno: ho una Ferrari modello 488”
Rossa?
“Chiaro che è rossa. Se è una Ferrari non può che essere di tale colore”
Quali sono i tuoi relax?
“Amo viaggiare e guardare i film, li trovo su iTunes. Ho fatto anche una comparsa nel film “Colpi di Fortuna”. Il nostro presidente è anche un produttore cinematografico, sono state girate tre scene: una sul campo, una sotto la doccia e una nello stadio. Questo film è la storia di due ragazzi che vincono la lotteria ed uno dei due è un mio fan. Dopo aver vinto, vengono all’allenamento e si fanno una foto con me, lasciando il biglietto della vincita nella mia giacca. La scena continua con il loro inseguimento per recuperare il biglietto”
Hai mai pensato cosa potrebbe accadere a Napoli se vincete lo scudetto?
“Non provo ad immaginare, è possibile pure che esploda il Vesuvio. Quando abbiamo vinto la Coppa Italia, tutta la città ha festeggiato con noi. Ad aspettarci c’erano migliaia di persone con sciarpe e bandiere”
Che prospettiva hai per Euro 2016?
“Ci sono tante squadre competitive, ma per noi già partecipare è un grosso risultato. Anche in Sud Africa nessuno si aspettava che la Slovacchia superasse i gironi, perchè non potrebbe accare lo stesso pure in Francia. Siamo un grande gruppo, dobbiamo lavorare tanto per raggiungere buoni obiettivi. Lotteremo fino alla fine, ci crediamo”
Il tuo sogno da bambino era giocare il Mondiale?
“E’ il sogno di tutti i bambini che iniziano a giocare a calcio. Ho fatto tutto il possibile per diventare un grande calciatore. Sono stato fortunato, ho lavorato sodo per arrivare dove sono ora. Quando ero ragazzo pensavo a me e alla mia carriera, poi crescendo inizi a pensare al bene del collettivo e non più solo a quello individuale”
Che consiglio senti di dare ai giovani calciatori?
“Di non mollare mai e di realizzare i propri sogni”
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