Marek Hamsik, capitano della SSC Napoli, ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi del Corriere dello Sport in cui parla del Napoli calcio e non solo. Ecco i passaggi più importanti
Se n’era andato ormai: cosa l’aveva spinto verso la Cina?
“Diciamo la possibilità di sistemare definitivamente la famiglia. Avevo già dato una indicazione: se entro la data del ritiro non fosse successo, non ci sarebbero state più altre possibilità. La scadenza era il 9 luglio. E comunque non era la prima volta, questa, in cui nasceva una possibilità del genere”.
Ah sì, siamo alle rivelazioni.
“Due anni fa, dopo l’Europeo, arrivò un segnale preciso e netto e io dissi di no, subito, troncando ogni possibilità”.
Ma precisamente come è andata?
“Verso maggio viene fuori questa possibilità e io ne parlai immediatamente con Aurelio De Laurentiis. Ho con lui un rapporto speciale e diretto, penso che sia noto, e non potevo che informarlo”.
La sua reazione?
“Ma ndo’ …vai, questa è casa tua?”
Non si confidò con Sarri e Sarri si risentì di ciò.
“Mah…”.
Crede che questo mese d’incertezza, con annessa la possibilità d’un addio, possa aver cambiato il suo rapporto con la città?
“Né il mio con la gente, né quello dei tifosi con me. L’orgoglio e il senso di appartenenza da parte mia non sono evaporati nel nulla; e l’affetto di questi giorni è stato eguale e anzi superiore a quello del passato”.
Come vi siete lasciati, lei e Sarri?
“Normalmente”.
Vi siete sentiti? “No, ma è stato carino: il primo giorno del ritiro mi ha mandato un messaggio come capitano del Napoli, e mi ha chiesto di diffonderlo anche ai compagni di squadra, in cui ci faceva gli auguri per il futuro”.
Le ultime tre lei le ha cominciate dalla panchina e non le è andata giù.
“Confermo. Ma credo che non piace a nessuno. E comunque quelle tre panchine consecutive mi hanno fatto male”.
Vi ha fatto più male la partita in televisione (Inter-Juve) o quella vostra in campo?
“Il campionato, più che vincerlo la Juventus lo abbiamo perso noi. Non faccio congetture, perché non credo a queste cose. Ma in quel week-end si sono miscelate due situazioni che hanno contribuito a demoralizzarci. E’ vero che abbiamo avvertito il mondo caderci addosso”.
Carlo Ancelotti le ha consegnato la regia.
“Mi incuriosisce molto. E mi intriga anche. E’ una nuova esistenza, mi ci calo con interesse e con ottimismo”.
Le allungherà la carriera.
“Non ho riflettuto su questa eventualità e non ci penso neanche. Quando Ancelotti mi ha detto che avrebbe voluto provarci, m’ha dato altri stimoli”.
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