Napoli-Udinese è l’ultimo match prima della pausa per le Nazionali. Gli azzurri, dopo la roboante vittoria contro il Midtjylland in Europa League, vogliono tornare a vincere in campionato dopo il pareggio rimediato a Genova settimana scorsa. Maurizio Sarri, che giovedì scorso ha attuato un ampio turnover nella sfida contro la squadra danese, con molte probabilità si affiderà alla formazione standard. Dunque, in porta sarà confermato Reina. In difesa ritornano Hysaj e Ghoulam sugli esterni, mentre Albiol andrà a posizionarsi al fianco di Koulibaly. In cabina di regia riecco Jorginho, mentre Allan ed Hamsik dopo essere stati protagonisti di una staffetta contro il Midtjylland, ritoneranno entrambi titolari. Al centro dell’attacco, ovviamente, toccherà ad Higuaìn, rimasto in panchina nell’ultima sfida. A destra ci sarà Callejòn, mentre a sinistra confermato Insigne. Mertens stringe i denti e va in panchina.
Colantuno deve fare i conti con le assenze: la più pesante quella di Antonio Di Natale. Il tecnico bianconero schiererà un 3-5-1-1 con Bruno Fernandes alle spalle di Thereau in attacco. In porta ovviamente ci sarà Karnezis con la linea a tre di difesa composta da Wague, Danilo e Felipe. A centrocampo Lodi in cabina di regia, con Badu ed Iturra mezzali. I due esterni di centrocampo saranno Widmer ed Edenilson.
Ecco le probabili formazioni
Napoli-Udinese ore 18, Stadio San Paolo
Napoli (4-3-3): 25 Reina; 2 Hysaj, 33 Albiol, 26 Koulibaly, 31 Ghoulam; 5 Allan, 8 Jorginho, 17 Hamsik; 7 Callejòn, 9 Higuaìn, 24 Insigne. A disposizione: 1 Rafael, 22 Gabriel, 3 Strinic, 4 Henrique, 6 Valdifiori, 11 Maggio, 14 Mertens, 19 David Lopez, 21 Chriches, 23 Gabbiadini, 77 El Kaddouri, 94 Chalobah. All. M. Sarri
Udinese (3-5-1-1): 31 Karnezis; 2 Wague, 5 Danilo, 30 Felipe; 27 Widmer, 7 Badu, 20 Lodi, 16 Iturra, 21 Edenilson; 8 Fernandes; 77 Thereau. A disposizione: 90 Romo, 97 Meret, 13 Insua, 18 Perica, 23 Marquinho, 26 Pasquale, 53 Adnan, 74 Aguirre, 75 Heurtaux, 89 Piris, 95 Evangelista. All. S. Colantuono
Servizio e grafico a cura di Stefano D’Angelo
