Erano circa venti giorni che Aurelio De Laurentiis non proferiva parola. L’ultima volta risaliva, infatti, al 14 Ottobre scorso, quando tenne una conferenza stampa congiunta con Maurizio Sarri. Erano trascorsi pochi giorni dall’infortunio di Arkadiusz Milik e il Napoli si apprestava ad affrontare il tour de force di ottobre, dopo la sosta e l’ultima sconfitta esterna con l’Atalanta. Da allora le cose non sono andate benissimo. Il Napoli ha perso con Roma, Besiktas e Juventus, pareggiato ieri nel match di ritorno in Champions con i turchi, e vinto solo con Crotone ed Empoli. Insomma, si è raccolto sicuramente meno di quanto si sperava.
Dunque, dopo la conferenza fiume di qualche settimana fa, il presidente del Napoli ha rotto il silenzio quest’oggi ed ha parlato a lungo a Radio Kiss Kiss Napoli. Tante le tematiche sviscerate dal patron, quella legata all’attaccante ha colpito più di tutte: “A Sarri ho nominato Aubameyang ed altri 15 attaccanti che mi sono stati respinti…Me ne sono fatto una ragione. Il gioco praticato dal nostro allenatore è particolare…”. Ma la tematica meritevole di un’analisi accurata è quella legata ai ‘consigli’ dispensati da De Laurentiis a Sarri.
A partire dal problema Gabbiadini: “Bisogna dargli ancora spazio, non mi permetto di dare suggerimenti ma vanno studiati diversi moduli per integrare al meglio il ragazzo. Forse il 4-3-1-2 potrebbe a lui giovare. Quest’anno giocano tutti a grande livello, con un grande centrocampo. MI auguro che possa giocare al più presto anche Rog…”. E ancora: “Diawara è impressionante, ma anche Zielinski e Rog sono giovani di altissimo profilo. Ho visto giocare l’ex Dinamo Zagabria molte volte, può fare grandi cose…Hamsik può anche giocare da trequartista, l’ha fatto con Benitez adattandosi bene dopo un periodo di rodaggio. Anche con il tecnico spagnolo abbiamo fatto tanti gol! Possiamo servire meglio Gabbiadini, forse è ancora un po’ fuori forma per la grande vivacità del gioco di Maurizio Sarri”. Volendo tradurre per rendere più fluido e filtrarlo da ogni manierismo, il discorso di De Laurentiis vuole indurre il tecnico a rivedere la sua idea tattica per un cambio di modulo che potrebbe giovare innanzitutto a Gabbiadini e valorizzare il centrocampo giovane composto da Zielinski, Diawara e Rog.
La formazione che ha in mente De Laurentiis, dunque, è presto fatta. Difesa inalterata rispetto a quella che ha affrontato ieri sera il Besiktas, con Maksimovic, per il quale il Napoli ha investito una cifra importante, in luogo di Albiol che, seppur abbia rinnovato, potrebbe salutare a Giugno (direzione Valencia?). In mediana spazio al centrocampo giovane sopracitato, davanti al quale agirebbe Hamsik da trequartista, in un ruolo che a detta di De Laurentiis ha già interpretato, sebbene fosse un altro modulo quello adottato da Benitez. In attacco Callejòn al fianco di Gabbiadini. E’ questo il Napoli che vorrebbe il patron, oggi nelle vesti di mister navigato, ricordando l’atteggiamento berlusconiano nei suoi tempi migliori.
L’esclusione in primis di Insigne e Mertens dalla proposta presidenziale non è assolutamente un caso. I due attaccanti azzurri, infatti, riversano in una situazione contrattuale difficile che, ad oggi, non è stata ancora risolta. Il belga va in scadenza nel 2018, Insigne nel 2019 ma l’argomento contratto è molto spinoso riguardo al talento di Frattamaggiore e l’idea di De Laurentiis che immagina Hamsik nella posizione di trequartista nel 4-3-1-2 riporta alla memoria le considerazioni dell’agente del numero 24 azzurro, che sottolineava come un contratto importante rappresentasse una garanzia, uno strumento di tutela riguardo agli interessi del proprio assistito. In una situazione abbastanza analoga c’è anche Faouzi Ghoulam (contratto in scadenza nel 2018) che De Laurentiis potrebbe pensare di rimpiazzare già a gennaio con Jeremy Toljan, considerata anche la partenza per la Coppa d’Africa del terzino algerino. Perchè nei piani di De Laurentiis c’è l’intenzione di abbassare l’età media dell’undici titolare che con la sua soluzione passerebbe dai 27.2 della formazione tipo attuale di Sarri ai 25 anni di media. Una scelta, quella del presidente, dettata dall’avanzare di un nuovo ciclo con il centrocampo giovane che scalzerebbe anche Allan e Jorginho, con cui De Laurentiis non riuscirebbe a innescare plusvalenze clamorose, obiettivo principale del patron.
Tutto ciò testimonia la divergenza tra presidente ed allenatore, con Sarri che a più riprese ha ribadito il suo pensiero, basato sulla convinzione che con i giocatori classe ’94 in su è doveroso fare un discorso in prospettiva che potrebbe portare i suoi frutti in futuro. Per il tecnico si vince con giocatori già pronti e navigati, ma probabilmente è diversa anche la concezione “vincere” tra le parti…
Ecco il Napoli di De Laurentiis in grafica:
Servizio e grafico a cura di Stefano D’Angelo
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