Il Direttore Sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli è intervenuto ai microfoni del quotidiano “Il resto del Carlino” celebrando quel 28 aprile 2015 in cui il Carpi festeggiò la promozione in Serie A: “Solo oggi avrò ricevuto sul telefonino cento fra messaggi e foto di quella notte di 5 anni fa, ho ancora i brividi a pensare quello che abbiamo fatto”
Giuntoli, ma sa che sono passati 5 anni? “A me sembra l’altro ieri. In mattinata ho ricevuto i messaggi e le foto di tanti di quel gruppo di ’matti’, Castori, Canepa, il patron e il presidente. Un po’ di emozione c’è ancora, lo ammetto, a ripensare ad allora. E’ stata una storia incredibile. “Penso che quel gruppo assemblato e fatto crescere in casa con la maglia del Carpi sia valso sul mercato 7080 milioni di euro. Io vado indietro, penso a Sportiello e Laurini, a Memushaj che presi per 5 mila euro quando era all’Aosta. Gagliolo che lo vidi per caso mentre andavo a vedere Kabine. Inglese che ora vale 25 milioni, ma potrei andare avanti un’ora”.
Da quella base del primo anno di B nacque il Carpi dei miracoli. – “Avevo fatto un calcolo: nelle gare giocate già nel primo anno di B con una sola punta avevamo una media di 2,10 a gara. A Bonacini dissi: se prendiamo 10 gol in meno dell’anno scorso andiamo in A. Lui subito mi guardò male, ma poi… “
Poi a giugno lei andò via – “Non potevo dire di no al Napoli. Bonacini fu eccezionale, non mi chiese nemmeno la penale che era prevista a contratto. Ci rimase subito male ma dopo capì, fra di noi è rimasta una profonda stima e amicizia, gli voglio
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