Come riporta La Gazzetta dello Sport, Walter Mazzarri, nuovo allenatore del Napoli, ripartirà dal 4-3-3, ma sta pensando anche ad una variante: “Al centro è arrivato accompagnato in auto dal vice presidente Edoardo De Laurentiis e pochi minuti dopo è arrivato anche il patron Aurelio, per stare al fianco del suo vecchio-nuovo allenatore, l’uomo che deve dare la svolta caratteriale alla squadra, riportandola nel binario tecnico-tattico più consono a un gruppo che ha mostrato calcio spettacolare. Si riparte, infatti – senza se e senza ma – dal 4-3-3 di Spalletti. Certo, perché ha entusiasmato De Laurentiis e l’Italia intera. Certo, una differenza c’è e Mazzarri è troppo navigato per sottovalutarla: la partenza di uno come Kim, talmente bravo, forte nei recuperi, da accettare anche l’uno contro uno a campo aperto. Senza di lui è possibile che si arrivi a chiedere alla squadra di non alzare troppo la linea difensiva, accentuando di riflesso il calcio verticale. Per il resto, dicevamo, si va con il 4-3-3 spallettiano, immaginando – semmai ci sarà tempo – di virare qualche volta in corsa. L’unica variante, ma non è di stretta attualità, è – con Di Lorenzo un po’ più avanti – il 3-4-3. Perché Kvara – altro che panchina o sostituzioni – per Mazzari è evidentemente il leader tecnico, e – come succederebbe con moduli diversi – non va innescato in mezzo al campo, da seconda punta, sottopunta o trequartista. Kvara ha bisogno di partire sulla fascia, dove ha un riferimento, con la libertà di scegliere come aprire le difese. Per farlo, occorre lavorare su concetti base. Mazzarri sul campo ha voluto subito sottolineare alcune scelte filosofiche fondamentali. Come, per esempio, l’aggressione alta per la riconquista rapida del pallone. E ha cominciato le esercitazioni in questo senso. Dimostrando che non sono solo parole, le intenzioni di migliorare le sue conoscenze e proporre un calcio sempre più moderno e giocato a gran ritmo e puntando alla porta avversaria. Certo, dovrà aspettare almeno una settimana per vedere al completo la sua squadra, al ritorno delle nazionali. Ma un segnale bisognava darlo e Walter ha voluto darlo forte e chiaro”.
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