Leopoldo Luque, medico che ha assistito Diego Armando Maradona, è stato accusato come possibile responsabile della morte di Diego per negligenza. Ieri la polizia ha perquisito la sua abitazione. L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport riporta le sue dichiarazioni:
“Ho fatto tutto ciò che si poteva fare per un amico, e di più. Era come un padre per me. Lui ormai aveva deciso di lasciarsi andare. Molte volte mi mandava via e mi mandava a quel paese, avevamo un rapporto diverso. Una volta mi minacciò di darmi un pugno se non fossi uscito dalla stanza continuando a ripetere che stava bene io gli ho che per quello doveva prima alzarsi e poi prendermi, mi sono distratto un attimo e lui mi è saltato addosso, ma il mio obiettivo era raggiunto, si era alzato. Il giorno dopo sono entrato nella stanza per levargli i punti dalla testa, e lui mi ha accolto con un sorriso dicendomi “Hai paura eh ?”. Abbiamo fatto molto più di quello che potevamo fare e io sono stato il responsabile di estendere la sua vita.”
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