Gianluca Gaetano ha lasciato Napoli per la prima volta nel mese di gennaio, direzione Cremona, per sei mesi di prestito alla Cremonese. Il giovane regista azzurro si è soffermato sull’emergenza Coronavirus lontano da casa in un’intervista concessa al Corriere del Mezzogiorno: “Non metto il naso fuori da casa da quindici giorni, spesa on line e allenamenti mattina e pomeriggio. A Cremona è stato un dramma, ho sempre cercato di mantenere la calma, di attenermi scrupolosamente alle regole. Ma confesso che ci sono stati momenti di grande sconforto. La città si è data da fare subito, la Cremonese ha anche sostenuto economicamente la costruzione di un ospedale da campo. Io ho aiutato il Cotugno, l’ospedale della mia città. Il momento è difficile anche in Campania, l’ho fatto con il cuore”.
CAOS CADETTO – In Serie B, tra l’altro, c’è stato anche un po’ di caos a causa dei rinvii arrivati in ritardo, quando addirittura i calciatori erano già in campo. Il centrocampsita classe 2000 spiega: “Ero anche arrabbiato, avevamo già raggiunto lo stadio, la concentrazione era a mille. Volevo scendere in campo per la mia squadra e poi il dietrofront. In quei giorni il Coronavirus ci veniva raccontato come un’influenza. Una emergenza da tenere sotto controllo. Nessuno credo immaginasse la portata che avrebbe avuto. Abbiamo continuato ad allenarci con tutte le precauzioni del caso: sedute all’aperto senza utilizzo di palestra e di mensa. Poi lo stop e tutti a casa. Per fortuna, la mia fidanzata Maria è con me ed è u grandissimo sostegno psicologico. Cremona è il cuore dell’emergenza”.
FUGA DA CREMONA? – Tanti sono i lavoratori che dal Nord si sono spostati subito verso il Sud ad emergenza già cominciata e anche divampata. Tra questi non c’è però Gaetano, che è rimasto a Cremona: “Se ho mai pensato di rientrare a casa? Confesso di sì. Ma è stato soltanto il pensiero di un momento. Con la mia fidanzata ci siamo detti che sarebbe stato pericoloso, per noi e soprattutto per le persone che avremmo incontrato. Il momento è difficilissimo, nessuno dovrebbe muoversi di casa. Soltanto così, secondo me, è possibile vedere la luce in questo tremendo buco nero”.
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