Il Napoli non fallisce il primo dei due match decisivi per la Champions. Un 2-0 a Firenze che ricaccia indietro la Juve e che consente agli azzurri di sopravanzare momentaneamente anche il Milan e issarsi al terzo posto. Decidono le reti di Insigne, che ribatte in rete dopo un rigore fallito, e l’autogol di Venuti, inizialmente assegnato a Zielinski.
Meret: gli interventi che è chiamato a compiere sono tutt’altro che impossibili. Para bene, facendosi trovare pronto quando chiamato in causa. VOTO 6
Di Lorenzo: sulle prime è un po’ limitato dai pochi spazi concessi dalla Viola. Dopo l’1-0, con la Fiorentina costretta a scoprirsi, ha maggiore spazio e possibilità di far vedere le sue qualità. VOTO 6
Manolas: gestisce bene gli attacchi della Fiorentina. Vlahovic è in stato di grazia negli ultimi mesi, ma il greco lo limita bene impedendo all’attaccante di fare il bello e cattivo tempo là davanti. VOTO 6,5
Rrahmani: Milenkovic è ingenuo trattenendolo nel fallo che porta al rigore del Napoli. Lui lo era stato prima facendosi ammonire ad inizio prima frazione e condizionando la partita. Un giallo che in parte oscura una prova tutto sommato positiva. VOTO 6
Hysaj: Ribery, nonostante l’età, è sempre una bruttissima gatta da pelare. Ci scappa qualche fallo di troppo, ma non poteva fare altrimenti. Riesce comunque a limitare il francese e Venuti, offrendo una prova di grande sostanza e dedizione. VOTO 6,5
Fabian: qualche volta arretra troppo e si ritrova a dover rischiare il gioco orizzontale. Esce alla distanza, mostrando l’indubbia qualità dei suoi piedi e non disdegnando anche una mano in copertura. VOTO 6,5
Bakayoko: fa sentire il suo fisico, non tira mai indietro la gamba. Poco presente nel lavoro di costruzione e impostazione, alcune volte sembra scomparire quando c’è da giocare il pallone. Quasi volesse evitare di commettere errori. Offre comunque un buon contributo in fase di interdizione. VOTO 6
Politano: prova ad attaccare la profondità, ma con scarso successo. Quando decide di addentrarsi trova molto traffico ed è costretto alla giocata facile. Nella ripresa migliora, portando anche alla costruzione dell’azione del gol. VOTO 6 (dal 77’ Lozano SV)
Zielinski: a volte sembra dare l’impressione di risparmiarsi, ma quando decide di giocare come sa è una gioia per gli occhi. Offre tanta qualità, coronata da un gol (con deviazione, probabilmente sarà assegnato coma autogol) che mette in cascina i tre punti. VOTO 7 (dal 77’ Mertens SV)
Insigne: sulle sue spalle il peso di un rigore che avrebbe potuto cambiare il campionato del Napoli. Non si tira indietro di fronte alla responsabilità, ma lo sbaglia. Fortuna che è lesto sulla ribattuta e quindi, a parte per i fantacalcisti che l’hanno schierato, cambia nulla ai fini pratici. Per il resto offre la solita partita di qualità, con un’intesa con Osimhen che fa ben sperare anche per la prossima stagione. VOTO 7
Osimhen: attacca la profondità, crea linee di passaggio, fa quasi reparto da solo. Il nigeriano si dimostra anche oggi un attaccante di assoluto livello. Non trova il gol, ma partecipa attivamente ad ogni manovra del Napoli. VOTO 7 (dal 84’ Petagna SV)
Gattuso: scendere in campo con i fantasmi di tre anni fa non era facile. Troppe le similitudini con quel maledetto 3-0 che scippò il sogno Scudetto. Gattuso manda in campo una squadra affamata, focalizzata sull’obiettivo e, in quello che potrebbe essere il suo prossimo stadio, porta a casa i tre punti. A soli 90’ da una Champions che, ad un certo punto della stagione, sembrava quasi compromessa. VOTO 7
A cura di Giancarlo Di Stadio
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