Gabriele Gravina, uno dei candidati alla carica Presidente della Lega Calcio, ha parlato ai microfoni di Radio Crc durante la trasmissione Si Gonfia la Rete di Raffaele Auriemma. Ecco quanto evidenziato da IamNaples.it:
“Il calcio ha dimostrato di non voler affrontare una crisi importante che il movimento sta vivendo. Abbiamo dimostrato che oggi c’è una necessità impellente cioè quella di affidare a terzi, ammettendo la sconfitta, la possibilità di rilanciare il calcio italiano. Il Commissario non mi fa paura, se devo essere sincero. Io ho vinto mettendo a disposizione la mia esperienza, ho vinto perchè ho creduto fino in fondo di poter dare un contributo che non mi è stato possibile dare. Mi hanno proposto di fare il Presidente Federale ma ho rifiutato, avrebbe gratificato me ma non avrebbe aiutato il calcio italiano. Ho auspicato una convergenza per un percorso di rivoluzione culturale e di riforma del calcio italiano che ha bisogno di un elettroshock. Questi elettrodi andranno posti sulle nostre coscienze e qualcuno dovrà attivare questa cosa. Il nostro calcio ha bisogno di trovare un supporto da parte delle istituzioni, pensi al Coni ed al Governo. C’è molto da fare, penso anche alla riforma dei campionati. Va creato un sistema forte e credibile agli occhi di tutti. Parole di De Laurentiis? Vivo nel mondo del calcio da tanti anni, percepisco sempre tante contraddizioni. Qual è il contributo che la Lega di A dà al calcio italiano? Penso che bisogni, per essere leader, non solo professare e autoproclamarsi. Mondiali? Abbiamo certamente sbagliato anche se un pizzico di responsabilità va data anche ai giocatori. Mi viene da pensare a realtà cresciute tantissimo come Spagna, Germania ed Inghilterra. Seconde squadre? Non sono contrario, io le ho proposte due anni fa e mi sono battuto a riguardo. E’ chiaro che si tratterebbe non di seconde squadre che possano preparare stranieri per la prima squadra, non è questa la mia visione a riguardo”.
