Termina dopo un’ora l’incontro al Festival dello Sport.
Var in Champions League?
Guardiola: “Non so perché non c’è, ma arriverà. E’ inevitabile”.
Ancelotti: “Il giorno che la metteranno saranno sicuramente arrivati in ritardo”. Sacchi: “Condivido la loro opinione”.
Domanda ad Ancelotti: “Una gara che vorrei rigiocare? Solo una, ce ne sono molte. Beh, avrei voluto giocare una gara nel mio Milan, da giocatore, con Gattuso e Ambrosini ai lati. Rispetto al centrocampista centrale di Sacchi (lui), Pirlo correva molto meno (ride).
Domande a Guardiola, cosa maca al calcio italiano: “A me sembra niente. La storia non si scrive per un mondiale o due anni. L’Italia deve imparare dagli errori, riflettere, ma non credo manchi qualcosa. E’ un paese che ha vinto in più modi ed in più periodi, forse dobbiamo imparare noi. Alcuni restano sulla filosofia di difendere, altri hanno mentalità diversa, ma anche difendere è un talento e l’Italia resta maestra. Poi perdere fa parte del gioco, capita, è normale, anzi si perde più di vincere nel calcio. Futuro in Italia? Perché no, chi l’avrebbe detto che sarei andato in Germania parlando in tedesco”.
Ancelotti sul calcio italiano? “Siamo rispettati all’estero, anche se mancano un po’ di talenti, ma stanno saltando fuori alcuni bravi. La differenza è a livello ambientale, 9 anni all’estero tra Inghilterra, Francia, Spagna, Germania, stadi nuovi e pieni, ma soprattutto rivalità sportiva, noi siamo rimasti indietro ancora con gli insulti. Non è rivalità, ma maleducazione e ignoranza. Bisogna fare qualcosa”. Sacchi: “Quando si disconosce il merito tutto sarà negativa, quando si riconosce che uno ha dato tutto anche perdere…”
Pep, cosa ruberesti a Carletto? “I capelli (ride, ndr)”. Sacchi: “Pure io”, Pep: “Carlo si esprime per quello che è, non bisogna ispirarsi a chi vince perché poi anche lui perderà. Carlo è stato se stesso e non mi sembra sia andato male, tutti parlano meravigliosamente di lui”. E tu Carlo? “Certamente non i capelli. Sono stato dopo di lui al Bayern, ho visto il City, direi la rapidità con cui dà le sue idee alla squadra. E’ un fenomeno in questo, così come Arrigo nel trasmettere le proprie idee. Tutti hanno delle idee, la bravura sta nel trasmetterle a chi va in campo”.
Ancelotti: “Napoli e Inter? Guardo al mio orto, il calcio italiano è molto competitivo. Abbiamo un girone durissimo ed è stata importante la vittoria sul Liverpool. Ora abbiamo il Psg , le valutazioni sulle italiane saranno diverse ad Aprile rispetto ad ora. Mbappe? Bel giocatore che unisce velocità ad efficacia, sarà tra i migliori nei prossimi anni. Margini di crescita per Insigne? Lorenzo ha grande talento, deve sentirsi importante e deve mettersi al servizio dei compagni. Può e sono sicuro che ce la farà”.
Domanda a Guardiola sulle favorite di Champions: “Mia squadra favorita? In tutta la sua storia il City ha ottenuto solo una semifinale di Champions, non so se siamo pronti per vincere. Favorite? Real Madrid, Barca, la Juventus che ha acquistato un grande giocatore e l’Atletico Madrid che giocherebbe anche in casa. Speriamo di esserci anche noi”
Sull’esperienza a Napoli: “Il ruolo dell’allenatore è un ruolo piacevole, ma complesso. Bisogna pensare che c’è una squadra di 25 giocatori, ma c’è un gruppo di persone attorno alla squadra di 50 persone e sono tutti importanti in egual misura. A Napoli è una bella famiglia ed un bell’ambiente, ci sono giocatori importanti nonostante la giovane età, la società ha voglia di crescere e noi ci stiamo provando. Poi vediamo in Europa se City lo permette (ride con Guardiola, ndr) o il Liverpool. Klopp è stato predisposto per l’andata, vediamo al ritorno (ride, ndr)”
Mandano in onda un video con Ancelotti che esulta sul pullman per il titolo ottenuto in casa Chelsea. Ancelotti risponde: “Mi avete fatto uno scherzo, a Madrid ed a Milano ho cantato molto meglio e beh, ero 10 kg in più”.
Guardiola su Messi? “E’ un ragazzo per bene, un animale competitivo che vuole fare il massimo. Lui e Cristiano hanno fatto 50 gol negli ultimi 10-15 anni, questo non è umano. Barcellona e Real Madrid hanno dominato in Europa grazie a questi due fenomeni”.
Tiki Taka? Guardiola: “Non bisogna dimenticare che abbiamo vinto al Barcellona due coppe Campioni con 7 giocatori della Cantera, la società ha avuto fiducia in un tecnico giovane, noi avevamo voglia e tutto è andato bene. Il concetto di Tiki Taka non mi piace molto, a volte appare come un segno ludico, ma in realtà non è così.
Sacchi, Berlusconi non la prese bene quando chiese Ancelotti: “Mi disse non posso prendere un giocatore che è una sola, il medico disse che aveva il 20% in meno d’abilità al ginocchio dopo due crociati. Mi disse come posso comprarlo. Io dissi mi preoccuperebbe di più un 20% nella testa che guida i piedi”.
Persona che più ha inciso nel mondo del calcio?
Guardiola: “Yohan Cruyff mi ha fatto innamorare di questo sport, ci faceva vincere e ci diceva il motivo”.
Ancelotti: “Il mestiere che facciamo è un mestiere dove bisogna avere tante conoscenze, da questo punto di vista ho avuto maestri importanti come ad esempio Liedholm che nella gestione delle risorse umane era bravissimo nel non mettere pressione, ma poi Arrigo è stato determinante perché mi ha allenato ma poi ho fatto il suo assistente e capisci tante cose. Sono stati formativi”.
Ripropongono un video del Milan allenato da Sacchi e dove giocava anche Ancelotti nella finale di Champions vinta per 4 a 0 contro lo Steaua.
Parla Sacchi: “Senza evoluzione il calcio morirebbe, questo sport è seguito da miliardi di persone e l’evoluzione è fondamentale. In questa ottica l’Italia è arretrata, noi non siamo abituati al cambiamento e non ci evolviamo. Oggi in Italia stiamo provando a fare questo”.
Ancelotti: “Il calcio è molto imprevedibile, adesso si parla molto di statistiche, si cerca di spiegare questo sport con statistiche, ma non contano i tiri in porta o i tiri subiti, ma contano solo i gol fatti e i gol subiti”.
Poi continua: “Il calcio si è evoluto rispetto agli anni ’80, esso è in continua evoluzione, vediamo un calcio ben organizzato e propositivo in entrambe le fasi. Rispetto al passato a volte anche le piccole squadre provano a fare gioco ed ad ottenere la propria identità”.
Inizia a parlare Pep Guardiola:
“Il bello del calcio è che tutto è possibile, il calcio è l’unico gioco al mondo dove bisogna tirare in porta per vincere.
Si terrà oggi il giorno di chiusura del Festival di Trento, festival organizzato dalla Gazzetta dello Sport e dal Trentino e che ha riscosso un grande successo su tutto il panorama sportivo.
Presso l’Auditorium alle ore 15 ci sarà oggi la chiusura con “La Bellezza del calcio raccontata dai grandi maestri” con grandi tecnici come Arrigo Sacchi, Pep Guardiola e Carlo Ancelotti. Segui con noi la diretta su Iamnaples.it
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