Francesco Moriero, ex giocatore di Inter e Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni in esclusiva ad IamNaples.it in vista del big-match di domenica sera in programma a San Siro:
Mister come spiega questa stagione fallimentare dell’Inter, nonostante i considerevoli investimenti della società nerazzurra nel calcio mercato?
”L’Inter già all’inizio ha creato un po’ di confusione con il cambio di allenatore. L’Inter è una squadra che manca di personalità ed ha dei limiti a centrocampo; gli manca un vero costruttore di gioco. Anche se con Pioli, i nerazzurri per un periodo hanno giocato bene e hanno ottenuto dei risultati, ma alla lunga i limiti sono emersi. Di fronte avranno il Napoli che è una squadra equilibrata ed esprime il miglior gioco in Italia.”
Cosa manca al Napoli e alla Roma per contrastare la Juventus?
”Sono squadre importanti, che hanno giocatori forti ma soffrono la situazione ambientale. Sono due città che esprimono grande passione e vogliono vincere, mentre la Juve è abituata a farlo. Devono creare una mentalità vincente. Gli ambienti di Napoli e Roma considerano arrivare secondi come una sorta di fallimento, ma la mentalità giusta e vincente si costruisce gradualmente”
Icardi è il trascinatore dell’Inter ma può arrivare ai livelli dei top player come Lewandowski o Higuain?
”E’ un gradino inferiore. Deve migliorare tatticamente, deve partecipare di più alla manovra sia difensiva che offensiva. Sicuramente è un grande giocatore nell’area di rigore avversaria, ma per arrivare ai livelli di Higuain, che in questo momento è uno dei migliori al mondo, non è facile e deve applicarsi di più’
Hai giocato nel Napoli nella stagione 2000-2001 culminata nella retrocessione, che differenze ci sono in termini gestionali rispetto al Napoli di oggi?
”Fu una stagione particolare. Si partì con i presupposti positivi, perchè arrivò Zeman e c’erano degli ottimi giocatori, anche se ovviamente non era un Napoli al livello di quello di oggi. Quando arrivai dall’Inter purtroppo mi feci male subito, in ritiro, e non ho potuto dare continuità. La mia esperienza al Napoli è il grande rimpianto della mia carriera, perchè giocare a Napoli di fronte a sessantamila spettatori era un obiettivo importante della mia carriera. Sotto Il profilo dirigenziale non c’è paragone, meglio adesso che prima; all’epoca a Napoli c’era grande caos.”
Al mondiale di Francia ’98 sei stato uno dei protagonisti di quella nazionale. Insigne può diventare il perno fondamentale della squadra di Ventura?
”Ho sempre detto che Insigne era un giocatore importante. Ha trascorso un periodo in cui è apparso un po’ in calo ma sta crescendo, si è reso conto della sua forza e sta diventando un trascinatore. Secondo me, di giocatori come lui che saltano l’avversario e aiutano in fase difensiva ce ne sono veramente pochi; in questo momento è uno dei più forti in circolazione.”
Hai avuto il privilegio di giocare con Ronaldo, il fenomeno. Che ricordo hai di lui?
”Per chi ha avuto la fortuna di allenarsi e giocare con lui, Ronnie rimane il più grande. Tutti gli addetti ai lavori hanno affermato che esiste un solo Ronaldo ed è al di sopra di tutti i giocatori dell’attuale epoca”
A cura di William Scuotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro